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Appunti di scrittura #2


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Scrivere per me è diventata un’azione quotidiana. Non riesco proprio a non mettere nero su bianco almeno cinque o sei pagine al giorno e se mi capita di saltare causa impegni, allora quando sono libera recupero evitando di fare cose anche di vitale importanza (tipo studiare per l’università). Tanto non saranno mai importanti come la scrittura 😆

Flannery O’Connor disse “I write because I don’t know what I think until I read what I say“, cioè scrivo perché non so ciò che penso finché non leggo ciò che dico. E mi ci ritrovo molto, perché scrivere è il mio modo di mettere in chiaro come vedo il mondo e ciò che mi succede giorno dopo giorno. Filtro tutto attraverso la carta e tante volte non me ne accorgo fino a che non rileggo. Passano anche dei mesi, ma alla fine mi rendo conto che, in quella particolare occasione, carta e penna mi hanno aiutata a mettere a fuoco qualcosa che non mi tornava, o ad affrontare un problema irrisolvibile, o a capire cosa stessi provando e così via. 

Come la musica! E in infatti scrittura e musica per me sono inseparabili. (Ammettete, vi stavate chiedendo perché avessi scelto l’immagine qui sopra 😆) Sono così collegate che alcuni racconti e moltissimi pezzi di Alethè sono il frutto di una rielaborazione di una qualche canzone.

Immagino siate curiosi e infatti ci sono un bel po’ di esempi pronti per voi 😉 Di Taking pictures of you dei The Books ne ho già parlato, perciò oggi mi concentrerò solo su Alethè (così finalmente ve lo faccio conoscere un po’). Giusto per dare un’introduzione senza fare spoiler, Kelia, la protagonista, scopre che la sua vita e la realtà non sono esattamente semplici come ha sempre creduto e che, mistero dei misteri, può ottenere tutto ciò che vuole solo formulando il pensiero. Mi fermo qui nella spiegazione, ma questo è il momento in cui scopre questa sua particolare abilità

All’improvviso, una luce immensa e poderosa squarcia le tenebre che mi avvolgono, risvegliandomi dal torpore; un calore febbrile esplode e si propaga dalla testa in tutto il corpo, dirigersi verso le mani. Le infilo tra il mio e il suo corpo e faccio leva contro il torace di Alex grazie a una forza portentosa, spingendolo lontano da me. Sono diventata invincibile. Niente e nessuno può fermarmi. Il calore dura il tempo necessario per farmi riprendere il pieno controllo del mio corpo e poi sparisce, lasciando dietro di sé una sensazione di pacifica distruzione. Ogni emozione o sensazione è stata spazzata via dal fuoco che è divampato nella mia testa – cosa impossibile, ora che ci faccio caso – e non rimane altro che un mucchio di cenere.

L’idea del calore che sente in questo istante e che diventa una caratteristica di questa abilità è nata ascoltando This fire dei Franz Ferdinand, per cercare di dare la stessa sensazione di potenza e quasi distruzione che la canzone lascia nell’ascoltarla. C’è la volontà, nel brano, di descrivere un fuoco (cioè il divampare di una forza interiore) così forte da non lasciare spazio a nulla di ciò che c’è stato prima, ma anche abbastanza potente da generare qualcosa di nuovo. Ed è esattamente ciò che accade a Kelia.

Qualcosa di più generale accade con Seeing Angels, canzone dei John Butler Trio, perché gli angeli non sono poi così lontani dalla storia, per così dire 😆 o con Altri mondi dei Modena City Ramblers, che non solo è la base dietro i cattivi della storia, ma anche di alcuni pensieri che fanno agire gli alleati di Kelia. Di quest’ultimo gruppo però è un’altra la canzone fondamentale per Alethè, perché ha ispirato un intero capitolo e, soprattutto, ha gettato le basi per il seguito. Ma di questa ve ne parlerò in un’altra occasione (eheh 🙃)

La musica è davvero qualcosa cui non posso rinunciare, come la scrittura! Ne ascolto moltissima tutti i giorni e ultimamente ho ricomunicato ad ascoltare i Green Day, specie perché oggi è uscito il loro nuovo album, Revolution Radio!! Io li adoro e sinceramente sono uno dei pochi gruppi che, negli anni, non mi ha mai deluso a livello di stile e coerenza. Sono fenomenali e sono felice di essere riuscita a comprare tre biglietti per una delle date in Italia del loro prossimo tour!

Sono gli stessi di cui vi dicevo a Settembre e che ho finto di non trovare per fare una sorpresa ai miei cugini (due di questi biglietti sono stati il mio regalo di compleanno per loro) 😆 Sono tremenda, lo so, ma non potevo rischiare che saltasse la sorpresa.

Visto che Curadh sta procedendo bene in questi giorni – e magari nei prossimi appunti ve ne parlerò più nel dettaglio – vi lascio con la canzone che preferisco di più in questo nuovo lavoro e che mi sta tenendo spesso compagnia mentre concludo gli ultimi capitoli del romanzo 😊 Buona giornata e alla prossima puntata!


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