Ciao 😊
Incredibilmente questa settimana riesco a pubblicare un’altra recensione! Sarà abbastanza veloce, anche perché mi aspetta una sessione di studio intensa tra poco 😓 Con mia immensa gioia, torno a parlarti di una serie tv targata DC!
Titolo Arrow Ideatori Greg Berlanti, Marc Guggenheim, Andrew Kreisberg Paese Stati Uniti d’America Anno 2012— Genere Azione, fantastico, Supereroi Stagioni 7 Episodi 160 Lingua Inglese Cast Stephen Amell, Katie Cassidy, David Ramsey, Emily Bett Rickard, Willa Holland, Paul Blackthorne, Colin Donnell, Susanna Thompson, Colton Haynes, Manu Bennett, John Barrowman, Echo Kellum
Ritiratosi a vita privata con Felicity, Oliver sta pensando al grande passo. Ormai è certo dei propri sentimenti ed è convinto di voler passare il resto della sua vita con la donna intelligente che lo sopporta dalla prima stagione senza battere ciglio. Peccato che John, Thea e Laurel, rimasti a Star City per combattere il crimine, abbiano bisogno di lui e della loro personale hacker. Rientrati nella città che, di stagione in stagione, sembra richiamare il peggio della criminalità umana, Oliver e soprattutto Felicity, riunitisi al resto della squadra, trovano che la loro presenza e il loro aiuto sia necessario, specie quando un uomo chiamato Damien Darhk fa la sua comparsa insieme all’organizzazione chiamata H.I.V.E., con lo scopo di rimodellare il mondo a suo piacimento.
Dopo averli solo accennati nelle precedenti stagioni, ecco che arrivano Darhk, l’H.I.V.E. e i poteri magici dati dagli idoli, tre elementi che trasportano la serie su un diverso livello, più metafisico che reale, e dove la forza bruta questa volta serve a ben poco, anzi quasi a nulla. Gli aspetti personali della vita dei personaggi ha modo di esplorare una vasta gamma di relazioni, tutte messe alla prova dagli eventi e dal super cattivo della stagione. Personalmente, per quanto il leit motiv di fondo cominci a essere un po’ ripetitivo, ho apprezzato questa ricerca sul lato psicologico e relazionale nelle vite di Oliver, Felicity, John, Laurel e Thea.
Questo aspetto ha permesso alla serie di non discostarsi troppo dallo stile adottato nelle stagioni precedenti, almeno sul piano emotivo. Cosa che invece non accade sul lato pratico, con l’introduzione (insieme alla seconda stagione di The Flash) delle arti mistiche, della resurrezione e di una vasta gamma di nozioni poco credibili se non si trattasse di un universo fantastico dove tutto è possibile. Unica pecca (anzi, seconda, dopo la ripetitività) è l’eccessivo melodramma di certi momenti, un aspetto che vuole enfatizzare l’idea che l’eroe è incapace di avere relazioni e esistenza normale, ma che finisce per svilire delle tappe centrali nell’evoluzione dei personaggi, in modo particolare di Oliver e di Felicity.
Purtroppo non so se e quando potrò tornare parlarvi delle prossime stagioni… Non che poi abbia così tanto tempo per poterle guardare, però spero lo stesso di poter continuare a seguire le avventure di Oliver & C. 😁
Adesso scappo, ma vi auguro lo stesso una bellissima giornata e un buon weekend!
Alla prossima Federica 💋
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