Buongiorno 😊
Quest’oggi sono davvero felice di proporvi la recensione di una trilogia sorprendente. Si tratta dell’opera d’esordio di A. G. Riddle, un libro che mi è stato regalato al compleanno e sul quale all’inizio non avrei affatto scommesso! Devo ammettere di essermi ricreduta e di aver sviluppato una sorta di culto per un romanzo che non credevo mi ispirasse. Quella che credevo fosse solo la mia quarta lettura per la reading challenge di Libera lo scaffale 2017 si è rivelata essere una delle migliori fatte finora!!
Titolo Atlantis Saga ~ Genesi. Secret. Code Autore A. G. Riddle Traduzione T. Dobner Saga The Revelation (The Origin Mistery in v.o.) Editore Newton Compton Editore Anno 2016 Anno prima edizione 2013/2014 Genere Fantapolitico, fantascienza Formato Hardcover Pagine 981
Trama
La dottoressa Kate Warner, brillante genetista, è convinta di aver trovato la cura contro l’autismo, invece ha fatto una scoperta ben più pericolosa per lei, e per l’intera razza umana. Intanto, in Antartide, una missione scientifica ha identificato un sommergibile nazista sepolto all’interno di un iceberg e difeso strenuamente da una potentissima organizzazione globale. David Vale ha passato gli ultimi dieci anni a tentare di comprendere quale segreto questa organizzazione protegga con tanta tenacia, ma ormai è troppo tardi: quegli uomini sono sulle sue tracce e lo stanno braccando. Un pericolo immenso e remoto come una galassia, una minaccia invisibile come un virus. L’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo stanno per collidere. L’umanità è a un crocevia decisivo. Benvenuti ad Atlantis Saga.
Parere
Antartide, due esploratori incorrono nella scoperta del secolo: tra i ghiacci giace un sottomarino nazista perfettamente conservato e, sotto di esso, una struttura immensa. Contemporaneamente in Indonesia, sull’isola di Giacarta, l’agente David Vale si trova a dover fermare un’operazione terroristica su scala mondiale denominata “Protocollo Toba”, mentre la ricercatrice Kate Warren assiste impotente al rapimento di due suoi pazienti, due bambini autistici sui quali la cura sperimentale da lei creata sembra avere avuto ottimi risultati. Quindi… Cos’hanno in comune un operativo di un’agenzia di spionaggio segreta, una ricercatrice decisa a trovare una cura per l’autismo e un sottomarino nazista? Apparentemente nulla e questi tre punti di partenza non potrebbero essere più diversi tra loro di così. Ma se li si posiziona come cornice di una storia più ampia, molto più ampia, allora questi tasselli iniziali assumono un significato imprevedibile. Genesi, primo volume della Revelation Saga di A. G. Riddle, si apre proprio con questi presupposti e da qui sviluppa una trama a matrioska ricca di rivelazioni e colpi di scena incredibili. Le vicende che si diramano attorno a David, Kate e all’Immari, il gruppo dietro all’operazione chiamata “Protocollo Toba” e che si occupa di estrarre la struttura scoperta in Antartide, si articolano come un puzzle del quale ci vengono fornite solo poche tessere alla volta, poche informazioni che di capitolo in capitolo avvicinano la singole storie di Kate, David e Dorian Sloane, responsabile della Immari, fino ad intrecciarle così saldamente da diventare indivisibili. La storia creata da Riddle è concepita come un trittico fantapolitico e fantascientifico, in cui l’Immari decide di scatenare la più grande epidemia mondiale dopo la Peste Nera per dare il via a una nuova fase dell’evoluzione umana e creare un esercito di superuomini in grado di affrontare i pericolosi nemici nascosti tra i ghiacci dell’Antartide. A fermarli si schierano David e Kate, il primo spinto dal desiderio di fare la cosa giusta e dal tentativo di proteggere la ricercatrice, la seconda dalla decisione di salvare i due bambini rapiti a Giacarta e che in qualche modo sono necessaria alla riuscita del progetto di Dorian e della Immari. Giocando con abilità nella commistione tra storia, miti, teorie cospirative, evoluzionistiche e quelle dell’intervento di civiltà più progredite nello sviluppo della vita sulla Terra, Genesi si apre come una messa in discussione di tutto il nostro patrimonio di conoscenze e in cui gli Atlantidei, dei misteriosi alieni legati alla storia umana, costituiscono una novità disarmante e stupefacente, legata a doppio filo alle vite dei tre principali protagonisti in un modo che mi ha sorpresa. Un legame che in Secret, il secondo libro, diventa ancor più profondo ed estraniante, specie per Kate e Dorian, i quali vedono messe in discussione le loro certezze dalla prima all’ultima pagina. In questo capitolo le maglie della trama si allargano ulteriormente e di fronte alla pestilenza scatenata nel globo, Kate si mette al lavoro per cercare una cura, mentre l’organizzazione mondiale sta crollando sotto il peso di questa emergenza, mentre l’Immari si batte per assumere il controllo del mondo e mentre David e Dorian sono imprigionati nella nave atlantidea in Antartide in compagnia di uno dei suoi occupanti. Suspence e colpi di scena vengono mantenuti agli stessi livelli del volume precedente, portando la lettura a non perdere mai la sua natura incalzante e, di nuovo, sconvolgente nella miriade di dettagli che vengono aggiunti poco per volta. La sensazione che si ha leggendo è che da un punto centrale, in cui sono contenute tutte le informazioni scoperte in Genesi, ci si espanda verso l’esterno, creando una rete sempre più ampia in cui le esistenze di Kate, David e Dorian si legano e sovrappongono a quelle di tre Atlantidei; due scienziati, mandati a monitorare le forme di vita su pianeti meno evoluti e che hanno effettivamente influenzato l’evoluzione umana, e Ares, un generale convinto che il nuovo balzo evolutivo scatenato dal morbo (noto come Peste di Atlantide) sia la soluzione finale al conflitto che ha portato alla distruzione della civiltà atlantidea da parte di un nemico tanto terribile quanto sconosciuto. Tutto Secret è scandito da un imminente conto alla rovescia che vede di nuovo David e Kate al centro dei tentativi per debellare la Peste di Atlantide e per fermare i piani di Dorian e Ares prima che sia troppo tardi. E di nuovo mi sono ritrovata a divorare le pagine per capire quanto ancora potesse crescere la trama e quanto potesse coinvolgere nell’esistenza umana la civiltà atlantidea. È in Code, ultimo volume della trilogia, che finalmente si svela il quadro generale delle vicende evolutive dell’uomo, di quelle dei suoi progenitori atlantidei e infine di quelle che hanno cambiato le vite di David, Kate, Dorian e di tutti i sopravvissuti che li hanno accompagnati nei tre romanzi. Alla fine, dopo una serie di rivelazioni che sprofondano nella pura fantascienza, si scoprono le motivazioni che hanno fatto da filo conduttore a tutti i volumi ma che assumono un senso solo con il proseguirsi della lettura, quando David e Kate (e persino Dorian questa volta) si trovano catapultati in un conflitto molto più grande di loro, in un finale tutto da scoprire ma forse leggermente scontato.
«Giusto. La razza umana è la specie più sterminatrice di tutti i tempi. Pensaci: la sopravvivenza è al primo posto nel nostro codice genetico. Persino i nostri più antichi antenati erano governati da questo impulso, tanto forte da riconoscere negli uomini di Neanderthal e negli Hobbit dei pericolosi nemici. Possono aver decimato le altre sottospecie umane, e questa vergognosa eredità è ancora attiva dentro di noi. Aggrediamo tutto ciò che è diverso, tutto quello che non capiamo, tutto quello che potrebbe cambiare il nostro mondo, il nostro ambiente, tutto quello che potrebbe ridurre le nostre probabilità di sopravvivenza. Razzismo, lotta di classe, sessismo, Est contro Ovest, Nord contro Sud, capitalismo contro comunismo, democrazia contro dittatura, Islam e cristianesimo, Israele e Palestina: sono tutte facce diverse della medesima guerra, quella che ha per fine l’omogeneizzazione della razza umana, la fine della diversità. È una guerra che abbiamo iniziato molto tempo fa, una guerra che non abbiamo mai smesso di combattere. Una guerra che agisce nella mente di ogni essere umano sotto il livello della coscienza, come un programma di computer, sempre in funzione in background, e ci guida verso un esito finale che non ci è noto»
La costante che accomuna tutti e tre i volumi di questa saga è la presenza di colpi di scena sempre nuovi e diversi. A volte si corre il rischio che un’abbondanza di questo tipo distragga dal filo conduttore della trama, risultando pesante e eccessiva, ma nella saga di Riddle funziona alla perfezione. I colpi di scena rinnovano e mantengono alta l’attenzione dall’inizio alla fine, una caratteristica che ho decisamente apprezzato perché mi ha portata a divorare le pagine una volta messi in ordine i diversi pezzi e ad affezionarmi molto ai personaggi, soprattutto a David e Kate. Questi due coprotagonisti singolarmente dimostrano un valore come individui che non è niente male, ma insieme funzionano benissimo, tanto che sono una delle coppie che più ho apprezzato tra i libri che ho letto e tra quelle presenti nella trilogia stessa. Se da soli fanno faville, quando collaborano sono una bomba a orologeria pronta a esplodere e a riportare il racconto sulla retta via, sventando i piani di Dorian e di Ares. Ovviamente non sono perfetti, né privi di colpe, ma agiscono per garantire la salvezza del maggior numero di persone, specie quelle che non hanno modo di risollevarsi da soli, anche quando ne va della loro stessa sopravvivenza. Forse in certe occasioni risultano leggermente stereotipati e prevedibili nelle azioni e nelle parole, ma questo non toglie nulla alla loro riuscita e al legame che si instaura con chi legge nel corso della trilogia. Ma ad essere interessante e a rendere questa saga una vera panoplia dello scibile umano è lo stile di Riddle, in cui l’alternanza dei punti di vista diventa l’elemento dominante e centrale per la raccolta di tutti i pezzi dell’immenso puzzle che rappresenta Genesi, Secret e Code. Con calma e pazienza Riddle sparge gli indizi utili a capire la trama e ci aiuta a raccoglierli, aggiungendo però anche numerose storiche, mitologiche, biologiche e culturali e trasformando il suo romanzo in una lettura istruttiva, sorprendentemente semplice da comprendere e da ricordare. La comprensione della varietà di nozioni sfruttate e adattate per creare la base teorica di questa saga fantapolitica e, soprattutto, fantascientifica è una sfida stimolante per chi legge, perché le diverse conoscenze vengono articolate così bene da poter essere verosimili, da diventare credibili anche senza concedere il beneficio del dubbio alla loro effettiva attendibilità. Revelation Saga è un’opera stimolante, una lettura appassionante e coinvolgente sotto molti punti di vista, una trilogia e un autore che non conoscevo ma che ho scoperto con immenso piacere e dei quali sentirò sicuramente la mancanza!
Innanzitutto, complimenti! Credo che questa sia la recensione più lunga che abbia mai fatto, perciò tanto di cappello per avermi sopportata ed essere arrivati fin qui! Come avrete notato questa trilogia mi ha entusiasmata e spero di avervi incuriositi abbastanza da darle un’occasione! Personalmente ne ignoravo l’esistenza fino allo scorso Settembre, ma mi piacerebbe sapere se voi invece ne avete già sentito parlare in precedenza, se l’avete letta o se, come per me, vi risulta totalmente sconosciuta 😊
A presto Federica 💋
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