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Immagine del redattorefedecaglioni

BOOKCITY Milano 2014

In questi quattro giorni il BOOKCITY ne ha passate di tutti i colori. Pioggia battente, esondazioni (tra l’altro ho visto parecchi posti allagati, scene del tipo che l’acqua arrivava a metà dell’altezza della porta, ed è stato sconvolgente! Non mi immagino neppure cosa stiano passando quelle famiglie adesso…) e tombini che sputavano acqua color fango come fossero geyser all’ora di punta! Di peggio non poteva esserci! Però ieri, miracolosamente, è spuntato un tiepido sole autunnale e nonostante i segni del temporale fossero tutt’altro che spariti, l’ultimo giorno è trascorso senza troppi disagi.

Dei tre incontri cui volevo andare, alla fine ne ho seguito solo uno, quello su Harry Potter, scoprendo un posto bellissimo – la Biblioteca Chiesa Rossa, realizzata nell’ex stalla di una cascina del ‘600. Se avete un giorno libero e passate da queste parti, fermatevi a dare un’occhiata! Non resterete delusi! C’è anche il parco dove potersi fermare e trascorrere qualche ora di relax.

L’incontro, tenuto dalla saggista Marina Lenti, era incentrato sull’impatto che il maghetto ha avuto nell’industria editoriale a partire dai primi tentativi della Rowling di pubblicare la propria opera. Beh, che Harry Potter fosse stato come una bomba nel settore della letteratura per ragazzi lo sapevo, ma non immaginavo a questi livelli! Quello che mi ha stupito di più sono le conseguenze che la “smania” dei fan per la saga ha avuto a livello di quella che si può definire una corsa alla traduzione. I lettori erano (e tutt’ora restano, se vi capita di leggere qualche commento qua e là) voraci divoratori di qualsiasi notizia o rumour trapeli a proposito dell’universo potteriano, tanto che, all’epoca delle pubblicazioni ufficiali dei libri, le case editrici nostrane erano costrette a tradurre in tempi assurdamente brevi i volumi se non volevano essere sopraffatte e spodestate nelle vendite degli stessi libri in lingua! Il che, a ben pensarci, è quasi assurdo, considerato che come Paese non brilliamo affatto nella conoscenza dell’inglese (secondo una stima del 2013, a livello mondiale siamo 27esimi, un gradino sotto il Giappone e ben undici sotto la Romania – non a caso presa ad esempio perché ultimamente mi capita spesso di sentirla citata come modello di scarsa istruzione [fonte: http://www.ef-italia.it/epi/]).

Ho apprezzato moltissimo l’incontro e non mi sono lasciata sfuggire la possibilità di un piccolo acquisto

e di una dedica!

Io ho partecipato veramente poco al BOOKCITY (oltre a quest’incontro, ho fatto un brevissimo giro nel Castello Mediceo di Melegnano – consigliato anche questo!) ma se voi avete visto altro, fatemi sapere 🙂

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