Camminavano da ore quando lo fece fermare in un vicolo stretto e vuoto. «Cosa vedi?» gli domandò. Aveva l’aria di chi si aspettava grandi cose. «Niente. È uno stupido muro» «Peccato, perché io vedo una via di fuga» Non attese che il piccolo Bisha capisse. Strinse forte la mano attorno a uno dei mattoni più sporgenti e si issò fin sulla cima. A cavalcioni sulla sommità guardò giù, verso quello scricciolo sporco che lo aveva aiutato. «Ricorda. Nulla è mai come appare» e con un balzo sparì dall’altra parte.
top of page
bottom of page
Comments