Ciao 😊
Ieri pomeriggio, un po’ perché non avevo molto da fare, ho ripreso e finito la terza stagione di un’altra serie targata Netflix! Qui e qui trovate cos’ho detto delle prime due 😉
Titolo Frontiera Ideatori Rob Blackie, Peter Blackie Paese Canada, Stati Uniti d’America Anno 2016 – Genere drammatico, western, avventura Stagioni 3 Episodi 18 Lingua Inglese Cast Jason Momoa, Landon Liboiron, Alun Armstrong, Jessica Matten, Zoe Boyle, Allan Hawco
Declan Harp, solo all’inseguimento di Benson e della sua prigioniera Grace, si ritrova a viaggiare verso il vecchio continente per chiudere finalmente i conti con l’uomo che gli ha rovinato la vita in passato e che lo sta facendo di nuovo, mentre i suoi alleati Michael e Sokanon si ritrovano a fare i conti con la Compagnia della baia dell’Hudson e la strenua opposizione dell’esercito inglese per il monopolio nel commercio delle pelli, il tutto mentre il rapporto tra i tre sembra andare alla deriva.
Questa nuova stagione di Frontiera, esattamente come la seconda, perde il fascino selvaggio che tanto mi aveva intrigata nella prima, concentrandosi sull’aspetto più brutale del personaggio di Harp, legato al desiderio di vendetta contro Benson per avergli sterminato la famiglia, piuttosto che sul suo riscatto economico e sociale grazie alla creazione di una compagnia rivale a quella inglese. Invece di puntare su una vendetta più fine e studiata, che metterebbe davvero in scacco il suo grande nemico, Harp si lascia guidare dagli istinti e finisce per diventare il selvaggio che Benson vede in lui, rendendogli quasi più facile il tentativo di farlo finire in trappola. Per sua fortuna, Grace è la chiave di volta che fa filare la storia e impedisce che tutto si chiuda alla seconda puntata, gestendo il problema “Benson” meglio dello stesso Declan.
Proprio come sono importanti, dall’altra parte dell’Atlantico, le vicende di Michael e Sokanon i quali, benché in rotta di collisione tra loro, portano avanti due interessanti spunti narrativi. Michael Smith, da gregario di Harp, si ritrova a negoziare con le grandi tribù autoctone e i commercianti francesi e canadesi per gestire un commercio delle pelli capace di competere con la Compagnia della baia. Sokanon, invece, si mette sulle tracce degli schiavisti che obbligano le donne indiane a convertirsi al cristianesimo e a sposare degli europei. A farmi storcere il naso, nel vero senso della parola, è stata la tendenza della stagione a procedere per compartimenti stagni, separando gli eventi in modo quasi assurdo e non tenendo conto delle reali tempistiche per una serie ambientata alla fine del 1700. In particolare, oltre alla scomparsa di un personaggio (senza che si sappia per certo cosa gli è accaduto), è la doppia traversata dell’Atlantico in nave, perché le due imbarcazioni di Benson e Harp sembra che impieghino solo una manciata di giorni a raggiungere l’Inghilterra, cosa che, all’epoca, non era proprio possibile.
Mi sa che, se ci sarà una quarta stagione, sarà una di quelle serie abbandonata a loro stesse, nel dimenticatoio… Voi la conoscete? L’avete mai vista?
A domani Federica 💋
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