Buongiorno a tutti 😊
Oggi si parla di film e di uno uscito già quattro anni fa, ma che io ho scoperto solo nel weekend… Meglio tardi che mai, no?
Titolo
Il meglio di me
Titolo originale
The Best of Me
Regia
Michael Hoffman
Anno
2014
Genere
Romantico, drammatico
Lingua
Inglese
Paese di produzione
Stati Uniti d’America
Soggetto
Nicholas Sparks (romanzo)
Sceneggiatura
Michael Hoffman, Will Fetters, J. Mills Goodloe
Cast
Michelle Monaghan, James Marsden, Luke Bracey, Liana Liberato, Gerald McRaney, Sean Bridgers, Jon Tenney, Sebastian Arcelus, Ian Nelson, Caroline Goodall, Hunter Burke, Rob Mello, Robby Rasmussen
Un amore adolescenziale ostacolato dal passato e che, mai dimenticato, forse torna a farsi vedere nella vita adulta. È questa la storia di Amanda e Dawson, ritrovatisi anni dopo essersi separati in malo modo solo grazie a un testamento che li riporta nella loro città natale e, ovviamente, a riavvicinarsi.
Tratto dal romanzo di Nicholas Sparks, Il meglio di me è la storia di questi due adulti che, nonostante le difficoltà date dalla lontananza e dalle incomprensioni, si ritrovano e comprendono che non è mai troppo tardi per cercare ciò che è stato lasciato indietro, e ci riescono soprattutto ascoltando le sagge parole di un uomo che li ha aiutati quando erano ragazzi e che lo fa anche adesso, pur non essendo fisicamente presente.
È per spargere le ceneri di Tuck, infatti, che le loro vite si intrecciano di nuovo, riportando Amanda e Dawson là dove hanno visto crescere e morire il loro amore e se all’inizio tutto sembra portare allo scontro tra i due, l’emozione dei ricordi è impossibile da ignorare, sfidandosi ad affrontarsi e ad affrontare le conseguenze di ciò che è accaduto vent’anni prima, un evento che si scopre piano piano, attraverso gli occhi di un Dawson e di una Amanda adolescenti.
Ovviamente è un film romantico, la storia d’amore tra i due è il perno su cui si costruisce tutto il resto, ma nell’alternanza tra passato e presente, Il meglio di me si trasforma anche in un film sulla crescita personale, sull’affermazione di sé rispetto a chi ci vorrebbe controllare e comandare, soprattutto con la paura e il dolore, e sul riappropriarsi di qualcosa che si credeva sia perso da tempo, sia che non appartenesse più alle persone che si è diventate.
Ed è una trasformazione che avviene in entrambi: in Dawson, un po’ taciturno e isolato, che da ragazzo è sottomesso all’autorità di un padre e di una famiglia violenta e che da adulto si ritrova a mettere in ordine una vita non perfetta ma più soddisfacente, con una maggiore sicurezza di sé e il coraggio di affrontare i propri mostri; e in Amanda, che, sia da ragazza sia da adulta, si ritrova su binari con le sembianze di un futuro già stabilito o di un marito egocentrico che non le concede il diritto di cambiare strada, né di vivere in altro modo, e che da questo vede un piccolo spiraglio. Tutto questo grazie al viaggio nei luoghi felici della loro adolescenza e nei ricordi, che rappresenta il vero punto di svolta, quello che li porterà a dover scegliere tra ciò che li rende felici e la vita di tutti i giorni. Una scelta non così scontata, né resa facile dagli eventi! Di più non dico – non credo di aver fatto spoiler finora, mi sono tenuta sul generico –, perché altrimenti rovino tutto, però l’ho trovato davvero un bel film. Da vedere.
Io ve lo consiglio, perché è molto bello! Beh, come gli altri tratti da dei romanzi di Nicholas Sparks, che hanno la costante di riuscire, sempre e comunque, a farmi piangere, indipendentemente dal tipo di finale… Ovviamente ero una fontana anche alla fine di questo… Lo sapete, ho la lacrima facile 😅
A domani Federica 💋
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