Oh oh oh! Buon venerdì a tutti!
Tranquilli, Santa Claus non si è impossessato né di me, né del blog. Però questa mattina mi sono svegliata con la sua risata in testa… Decisamente fuori periodo, non trovate? Da me fa freddo, ma un freddo incredibile, a causa della bolla di maltempo degli ultimi giorni e forse è per questo che ho pensato all’omone vestito di rosso…
Ok, dopo un preambolo introduttivo inutile (non pensavate sul serio che servisse, no?!), perché non ci occupiamo di cose serie e passiamo al film di quest’oggi? Tenetevi forte, perché state per leggere la mia prima stroncatura! Ospite del venerdì in questa settimana dedicata al cinema è Seventh Son.
Titolo: Seventh Son Regista: Sergej Vladimirovič Bodrov Anno: 2014 Cast: Jeff Bridges (Master Gregory), Ben Barnes (Tom Ward), Julianne Moore (Madre Malkin), Alicia Vikander (Alice), Trama: Sta per scatenarsi una guerra tra le forze del sovrannaturale e gli uomini. Secoli prima, il maestro Gregory aveva imprigionato la feroce strega Madre Malkin che, riuscita a fuggire, adesso è in cerca di vendetta. L’unica speranza per gli uomini è il giovane apprendista Tom Ward, settimo figlio di un settimo figlio, il solo in grado di sconfiggere la potente maga e la sua magia nera.
Che dire di questo film? Per la prima volta mi trovo in difficoltà perché non trovo nemmeno un punto a suo favore…
Di solito mi sforzo perché, a pessima trama, magari gli attori brillano per un qualche pregio, o per lo sforzo, o ancora per la creatività. Ma qui, sorprendentemente non accade! È assurdo, ma in Seventh Son non riesco ad afferrare un dettaglio che mi faccia smettere di pensare “Avrei potuto occupare quest’ora e quaranta in modo più utile/intelligente”.
Io adoro il fantasy, ormai dovreste saperlo, ma questo film è una delusione per il genere. Tralasciando scenografia e ambientazione, gli unici elementi che salvo in tutto questo marasma ma che non riescono comunque a risollevare l’insieme, passo direttamente all’analisi dei tre attori principali e dei loro personaggi.
Jeff Bridges è notoriamente un genio. Basta vedere The Big Lebowsky per metterlo sul podio dei propri attori preferiti. E allora perché, santissimo cielo, qui sembra che stia recitando con un ascesso o una patata infilata in gola?! Lui interpreta Gregory, un cavaliere sulla sessantina con qualche complesso e con istinti omicidi verso tutto quello che rientra sotto la categoria “strega”, che compare ad inizio film mezzo ubriaco senza nessuna voglia di fare quello per cui lo pagano e che scompare per andarsene chissà dove, arzillo come se avesse bevuto Red Bull per una settimana… Il suo apporto alla crescita del suo apprendista è quasi nullo, salvo due lezioni impartite tra l’acquisto del ragazzo e la battaglia finale. Solo i tecnici del montaggio possono sapere come ha fatto… Per me resterà un mistero.
Nome immenso quello della cattiva di turno: Julianne Moore. Non a caso ricordo anche lei ne The Big Lebowsky e che recitazione! Qui sembra ferma ad aspettare che gli eroi arrivino al suo castello per sconfiggerla. Cioè… Lei è ferma nel suo castello ad aspettare che maestro e apprendista arrivino, tranne quando fa una trasferta punitiva e si accanisce sulla madre del protagonista. Altrimenti è là, persa nell’attesa della luna di sangue e dei suoi pieni poteri. Adesso tocca a Ben Barnes, alias Tom Ward, il settimo figlio del settimo figlio… Lui devo ammettere che non mi è mai andato a genio come attore (vederlo come Caspian ne Il principe Caspian e Il viaggio del veliero è un colpo al cuore per me) ma qui, sorpresa delle sorprese, ha un suo perché.
Tra i tre, e l’ho lasciato per ultimo di proposito, è quello che meglio ne esce dallo sfacelo filmico che è Seventh Son. Se la cava bene, nonostante venga catapultato in tutto questo senza nemmeno un avvertimento, e finisce con lo strapparmi anche un sorriso dopo essere sopravvissuto a un mostro assetato di sangue. Non ho ancora capito bene come il suo essere mezzo stregone e mezzo settimo figlio di (bla bla bla) lo renda il super predestinato. Mi consola notare che non è un’informazione rilevante ai fini della conclusione… Tranquilli, lo so che è un controsenso, ma questo è Seventh Son. Ammetto che il mio interesse è scemato dopo 12 minuti – finito il cameo di Kit Harrington sostanzialmente – ma il mio consiglio questa volta è: evitatelo!
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