Buongiorno 😊
Oggi torno a parlarvi di una serie tv che mi sta piacendo moltissimo e che ha fatto di Amazon un ottimo produttore, oltre a essere il maggior sito di e-commerce. Parlo, come avrete capito dal titolo, di Mozart in the Jungle, serie tratta da un’opera autobiografica e arrivata alla terza stagione!
Titolo Mozart in the Jungle Ideatori Roman Coppola, Jason Schwartzman & Alex Timbers Paese Stati Uniti d’America Anno 2014 – Genere Comedy-drama Stagioni 3 Episodi 30 Lingua Inglese, Spagnolo
(Perdonate ma non c’è ancora un trailer italiano…)
Dopo una prima stagione improntata alla scoperta della musica classica attraverso il lavoro della New York Symphony Orchestra (con le novità introdotte dall’arrivo del un nuovo direttore Rodrigo de Souza, compresi i suoi metodi poco ortodossi per dirigere l’orchestra e i tentativi di far emergere il talento dell’oboista Hailey, sua assistente personale e secondo oboe dell’ensemble musicale) e una seconda, in cui la musica diviene l’arma nello scontro tra il sindacato dei musicisti e il consiglio di amministrazione della New York Symphony Orchestra e in quello sentimentale/lavorativo tra Rodrigo e Hailey, con la sua terza stagione la serie mette in chiaro alcuni degli aspetti lasciati in sospeso nel season finale del 2016 e dà definitivamente inizia a un nuovo ciclo, come se le stagioni fin qui prodotte non fossero che un preludio, una preparazione, agli sviluppi accadranno da adesso in avanti.
La narrazione si focalizza sempre sui due personaggi chiave della serie, il direttore d’orchestra Rodrigo de Souza e l’oboista Hailey, ricostruendo passo dopo passo il loro rapporto, prima attraverso la musica lirica, poi con il ritorno insieme nella Grande Mela e alla loro famiglia artistica, la New York Symphony Orchestra, in una continua dimostrazione che la musica, l’amore e la vita sono indivisibili ma che nessuno dei tre deve prevalere sugli altri e oscurarli, altrimenti viene meno la perfezione e il senso di completezza che sanno creare. Ma se Hailey e Rodrigo sono i due personaggi in cui questa idea è ben evidente, e nei quali cerca di vincere l’equilibrio piuttosto che la supremazia di uno dei tre aspetti, la serie non si dimentica di riproporla anche per tutti gli altri membri dell’orchestra, creando un grande scenario in cui questa triade di elementi gioca a scombinare le loro esistenze, mettendo alla prova la loro capacità di sapersi ritagliare il proprio punto di equilibrio. A fare da sfondo c’è ancora New York, la giungla metropolitana dove tutto si intreccia e si confonde, ma lo scenario così familiare alle altre stagioni riappare solo nella seconda metà degli episodi. Prima è l’italianissima Venezia ad accogliere quella che ultimamente è una delle mie coppie di finzione preferita, una città in cui Rodrigo e Hailey si trovano a ripercorrere la tradizione lirica come se il loro avvicinamento costituisse un ponte con il passato, con la tradizione, e il tentativo di stabilire la direzione da seguire da quel momento in avanti. L’unica pecca che mi ha fatta storcere il naso è dovuta alle aggiunte italiane al cast per i primi episodi. Personalmente non amo molto né Christian de Sica né Monica Bellucci, perciò vederli così centrali mi ha un po’ delusa, soprattutto perché avrei visto altri attori “nostrani” ben più adatti a interpretare i loro ruoli… Per mia fortuna sono stati accantonati in fretta.
Ovviamente sono già in ansia per sapere quando uscirà la quarta stagione e scoprire cosa accadrà di nuovo 😊 Voi la conoscete o l’avete vista? Fatemi sapere!
A presto Federica 💋
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