Buon Lunedì à tous 😄
Con questo primo appuntamento Potrebbe piovere vi porta nella famiglia Rizzo, in una parte di New York nuova e ricca di segreti!
Locandina
Informazioni generali
Titolo: City Island Titolo originale: City Island Regia: Raymond De Felitta Anno: 2009 Genere: Commedia Lingua: Inglese Paese di produzione: Stati Uniti d’America Soggetto: Raymond De Felitta Sceneggiatura: Raymond De Felitta
Trama
Vince Rizzo è un secondino con la passione per la recitazione, ma si vergogna di confessarlo alla famiglia. Frequenta i corsi di recitazione e per nasconderlo alla moglie inventa che va a giocare a poker con gli amici, quando lei è convinta che abbia una relazione extraconiugale. Le cose si complicano quando Vince fa uscire dal carcere sotto la sua tutela un ragazzo che ha scoperto essere suo figlio. Nessuno della famiglia sa perché il ragazzo, Tony Nardella, sia in casa sua, neanche Tony stesso, e il complicato equilibrio familiare rischia di crollare.
Cast
Andy Garcia è Vince Rizzo
Julianna Margulies è Joyce Rizzo
Steven Strait è Tony Nardella
Emily Mortimer è Molly Charlesworth
Ezra Miller è Vinnie Rizzo
Dominik García-Lorido è Vivian Rizzo
Trailer
Parere
Quante volte le cose non dette, magari per paura di non essere capiti a 100%, ai membri della nostra famiglia si sono trasformati in segreti inconfessabili?
Per quel che mi riguarda è successo abbastanza spesso, anche se poi tutto si è appianato, ma qui in City Island le passioni e i problemi inconfessabili per vergogna e timore diventano le cause che portano la famiglia Rizzo verso il punto di rottura, verso la possibile rottura del legame famigliare. È una commedia, perché di fondo c’è la volontà di sdrammatizzare e portare verso una risata quegli atteggiamenti che sono causa di (sciocche) incomprensioni, con toni a volte amari, malinconici, soprattutto nel trasmettere l’idea che, comportandosi in questo modo anche con chi dovremmo considerare più che affidabili e degni di fiducia, si perdono istanti preziosi e che potrebbero non presentarsi più.
Ironizza, molto, sulle cause che spingono i componenti di questa famiglia a chiudersi in loro stessi (tanto per farvi capire: il figlio è attratto dalle ragazze cicciottelle ma non lo confessa a nessuno perché nella norma non sono considerate “belle”) e la goccia che fa traboccare il vaso delle falsità è, neanche a farlo apposta, l’arrivo in casa di un detenuto in libertà condizionata, testimoniando quasi che chi fa qualcosa di sbagliato alla luce del sole è più vero di tante persone perbene che si nascondono dietro sciocche menzogne. È anche una bella analisi delle relazioni all’interno del nucleo famigliare, perché aiuta a capire che a volte mentiamo alle persone con le quali dovremmo essere oneste solo per non deludere le loro aspettative e la loro fiducia, per paura che, mettendole al corrente della verità, potrebbero amarci meno di quanto fanno. Non è alta cinematografia ma resta comunque un modo carino e divertente di passare la serata, perché tutto sommato si riesce a ridere di queste disavventure dal sapore reale e che vede in Andy Garcia il proprio motore trainante.
Voto
La prima famiglia (semi allargata) aspetta i vostri commenti, sia che li conosciate ma anche per sentire la vostra opinione sull’idea trainante del film (la famiglia come fulcro delle menzogne per paura di non essere compresi).
Ci risentiamo domani con Singing in the Rain! Ciao 💋
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