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Immagine del redattorefedecaglioni

Potrebbe piovere #39 : Un ponte per Terabithia

Buongiorno! Buon Lunedì a tutti 😊

Per quest’oggi Potrebbe piovere si dà alla Fantasia un po’ più leggera, quella che non perde mai di vista la realtà e che non cerca di sostituirla. Anzi rappresenta un modo di diventare grandi un po’ per volta, capendo cos’è e come cambia la vita mentre si cresce.

Ho detto “leggera”? Beh, credo dipenda dal punto di vista 😉 Comunque, fatevi avanti! C’è un ponte da attraversare…

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Info


Titolo Un ponte per Terabithia Titolo originale Bridge to Terabithia Regia Gábor Csupó Anno 2007 Genere Drammatico, fantastico Lingua Inglese Paese di produzione Stati Uniti d’America Soggetto Katherine Paterson (romanzo) Sceneggiatura David Paterson, Jeff Stockyell

Trama

Jesse è un ragazzino che ha un amore per il disegno e la pittura. La famiglia e la scuola, però non gli danno credito e, spesso, è irriso da qualche bulletto di classe. L’improvvisa e magica amicizia con Leslie lo conduce in un mondo di fantasia, dove la creatività può essere liberata.

Cast

  1. Josh Hutcherson è Jess Oliver Aarons

  2. AnnaSophia Robb è Leslie Burke

  3. Bailee Madison è Maybelle Aarons

  4. Zooey Deschanel è Miss Edmunds

  5. Robert Patrick è Jack Aarons

  6. Kate Butler è Nancy Aarons

  7. Latham Gaines è Bill Burke

Trailer


Parere

Un ponte per Terabithia non è un film fantasy in senso stretto, ma piuttosto un’opera di realismo magico, in cui la fantasia è la facoltà che permette ai due protagonisti di affrontare la realtà e la crescita un po’ più a cuor leggero. Il film si caratterizza visivamente per i grandi spazi aperti e luminosi del mondo di tutti i giorni e per la foresta un po’ chiusa e buia che fa da sfondo a Terabithia, il regno immaginario creato da Jesse e Leslie. Entrambi questi ambienti simboleggiano due aspetti che i protagonisti stanno imparando a far convivere tra loro, la realtà e l’immaginazione, in un tentativo che rappresenta il momento centrale nel passaggio verso l’età adulta. Essendo un film targato Disney è normale che la presenza di un tema come questo, ma diversamente da altre pellicole qui la dicotomia tra realtà e immaginazione non viene relegata a un entusiastico lieto fine in cui la fantasia si dimostra onnipotente sulla realtà, ma sfila verso un finale meno edulcorato, in cui gli eventi negativi possono anche avere la meglio, per essere però alleviata dalla capacità di immaginare mondi e momenti migliori e più felici. Gli attori e i loro personaggi sono il punto di forza del film, soprattutto i più giovani. Josh Hutcherson (famoso oggi grazie al ruolo di Peeta Mellark in Hunger Games) e AnnaSophia Robb (la piccola Violetta Beauregard ne La fabbrica di cioccolato di Tim Burton) sono i due fulcri dell’azione, sia per quel che li riguarda direttamente, sia per le conseguenze che comportano le decisioni degli adulti. Sono loro, con una recitazione convincente che spazia dall’immaginazione alla convivenza con la quotidianità, a fare tutto il lavoro, a trasmettere il messaggio di cui vi parlavo prima.

Voto

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Ho visto questo film due volte. All’inizio di entrambe ho detto: “Non lo guardo. Non mi piace” e, cascasse il mondo, entrambe le volte sul finale ho pianto a dirotto per dieci minuti… Per questo insistevo nel dire di non volerlo guardare, perché sapevo che sarei finita in lacrime. E nonostante i miei rubinetti aperti se dovessero propormelo un’altra volta direi ancora di no 😆

Voi lo avete visto? O avete un film che vi fa questo effetto (Effetto Fontana)? Io sono da lacrima facile, parto già commossa, ma forse voi avete più resistenza. Fatemi sapere!

– Federica 💋


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