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Immagine del redattorefedecaglioni

Potrebbe piovere #5 : V per Vendetta

Buongiorno 😄 e ben ritrovati a questo nuovo appuntamento con Potrebbe piovere!

Nella presentazione del tema di questa settimana vi ho detto che la scelta è dipesa anche da un anniversario. Ebbene oggi è il giorno di tale ricorrenza e è il motivo per cui ho scambiato le rubriche del Lunedì e del Giovedì. Oggi è il 5 Novembre e vorrei iniziare dicendovi “Buonasera Londra”!


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Locandina


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Informazioni generali

TitoloV per Vendetta Titolo originaleV for Vendetta Regia: James McTeigue Anno: 2005 Genere: Drammatico, azione Lingua: Inglese Paese di produzione: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania Soggetto: Alan Moore e David Lloyd Sceneggiatura: Andy e Lana Wachowski

Cast

  1. Hugo Weaving è V

  2. Natalie Portman è Evey Hammond

  3. Stephen Rea è Eric Finch

  4. Tim Pigott-Smith è Peter Creedy

  5. John Hurt è Adam Sutler

  6. Stephen Fry è Gordon Deitrich

  7. Rupert Graves è Dominic Stone

  8. Roger Allam è Lewis Prothero

  9. Ben Miles è Roger Dascombe

  10. Sinead Cusack è Delia Surridge

  11. Natasha Wightman è Valerie Page

Trama

Il film si svolge in un’immaginaria Gran Bretagna del futuro, governata da un regime totalitario, a cui un misterioso uomo mascherato, mister V, dichiara guerra. Un anarchico radicale, desideroso di riportare libertà e giustizia, in un paese in cui vigono ormai autoritarismo e intolleranza verso chiunque non aderisca al sistema.

Trailer


Parere

La prima volta in cui ho visto questo film ero alle superiori ed era da poco passato il 5 Novembre, data che è fondamentale nella pellicola. Da quel giorno, ogni anno faccio due cose in questo giorno: guardo il film e racconto a tutti chi era Guy Fawkes. Parlando di V per Vendetta si può dire solo che ha una trama fenomenale e ben orchestrata, che fa riflettere anche se immagina un mondo distopico e non le nostre democratiche nazioni (sarà poi vero? in questi anni mi sto convincendo sempre più che non sia così). C’è tutto, dall’azione al romanticismo drammatico, e per questo è credibile, è verosimile nel suo essere qualcosa di inventato perché, bene o male, abbiamo assistito e assistiamo tutt’oggi a scene e comportamenti simili. Per quanto sia una prospettiva spaventosa quella di un regime totalitario in una nazione come il Regno Unito, i suoi caratteri non ci sono alieni, li conosciamo e quasi riusciamo a giustificare la sua presenza perché ci sembra di riconoscerci nella popolazione e nei suoi atteggiamenti. La scenografia e i costumi collaborano nel dare veridicità alla trama per quanto sono curati, come curata è la sceneggiatura e i suoi continui richiami alla lettera V e al numero 5. Nella pellicola ce ne sono un’infinità, a partire dal discorso di presentazione che V fa a Evey (merita di essere ascoltato e letto, perché è di una maestria e una genialità senza pari):

Ma in questa notte estremamente fausta, permettimi dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa “Dramatis Persona”. Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L’unico Verdetto è Vendicarsi… Vendetta… E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V.

Ma questi richiami continuano fino a perdere il conto e mi ci vorrebbe una giornata per elencarveli tutti!! La presentazione è già un esempio ben più che completo. V per Vendetta è una grande metafora, esattamente come lo è il personaggio di V, della libertà individuale e d’espressione, dell’equità tra gli individui e della democrazia al di sopra della dittatura (di qualunque tipo essa sia), di tutti quegli elementi che hanno bisogno di essere vendicati perché sopraffatti dai Vampiri Virulenti che aprono al Vizio.

V non è una persona reale, non ha volto ma la maschera di un’idea cui le persone danno un significato profondo perché ha saputo modificare radicalmente la loro vita. V “era Edmond Dantès. Ed era mio padre. E mia madre, mio fratello, un mio amico. Era lei, ero io, era tutti noi“, dice Evey nel finale. Lui non era nessuno ed era tutte le persone di questo mondo desiderose di mettere fine a una passività stordente e di vendicare ciò che è stato schiacciato.

Ed è Evey a rappresentare il successo di V, perché lei cambia e ricorda, in lei sopravvive l’idea dimenticata, ma non solo. Sì perché se si fa carico del concetto astratto, in lei resta anche un’altra memoria, quella dell’uomo che non c’è più, il messaggero perduto che le ha permesso di vedere la realtà. Non ho bisogno di aggiungere che gli attori, Hugo Weaving e Natalie Portman, sono perfetti e incredibili nei loro ruoli, grazie anche al lavoro dei comprotagonisti.

Curiosità

Tutto il film, a partire dall’apertura, si basa su un evento storico: la Congiura delle polveri ad opera di Guy Fawkes. Ma chi era Guy Fawkes? Prima di tutto era inglese, un militare, un cattolico e infine un cospiratore, che ha cercato di uccidere il re Giacomo I d’Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese riuniti nella Camera dei Lord per l’apertura delle sessioni parlamentari dell’anno 1605. La congiura fu scoperta il 5 Novembre e tale giorno fu dichiarato di festeggiamenti per la fortuna di aver sventato il piano. Anche se la reputazione di Fawkes è stata riabilitata, la tradizione di festeggiare il 5 Novembre continua ancora oggi con la Guy Fawkes Night (o Bonfire Night), in occasione della quale la Regina finanzia uno spettacolo pirotecnico sul Tamigi e i bambini realizzano un fantoccio con le sembianze di Guy Fawkes, chiedendo ai passanti “A penny for Guy Fawkes/A penny for the guy” per poter comprare i fuochi d’artificio con i quali bruciarlo.

Dopo questa rapida spiegazione sulla figura di Fawkes e il suo ruolo nella cultura britannica, concludo la recensione lasciandovi due spezzoni del film, quelli con le parti che preferisco in assoluto:



Voto


voto5
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Con questo film le rubriche si prendono una pausa fino a Sabato, quando troverete il racconto a tema de Una scribacchina bagnata fradicia 😊 Ma non disperate, ci vediamo comunque domani per un tag!

Vi do appuntamento quindi a domani, ricordandovi che lo spazio dei commenti qui sotto è a vostra completa disposizione! See you soon 💋

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