Buongiorno e buon lunedì!
Questa settimana sarà intensa e partiamo con la recensione di un retelling del mito di Ade e Persefone: A Touch of Darkness di Scarlett St. Clair, pubblicato in Italia da Queen Edizioni!
Titolo
A Touch of Darkness
Autore
Scarlett St. Clair
Traduzione
V. Battistoni
Saga
Hades & Persephone #1
Editore
Queen Edizioni
Pubblicazione
Febbraio 2022
Genere
Romance, Fantasy
Formato
Cartaceo (15,90€) ~ Digitale (5,99€)
Pagine
378
Acquisto
Amare il dio degli inferi è proibito.
Persefone è la dea della primavera, ma solo di nome. La verità è che, sin da quando era bambina, i fiori si avvizziscono non appena lei li tocca.
Dopo essersi trasferita a Nuova Atene, la ragazza finge di essere una semplice giornalista mortale, in modo da poter vivere una vita senza troppe pretese.
Ade, il dio dei morti, ha costruito un impero del gioco d’azzardo nel mondo dei mortali, e si dice che le sue scommesse preferite siano quelle irrealizzabili.
Dopo un incontro con Ade, Persefone si ritrova a stringere un patto con lui, ma le sue condizioni sono impossibili: Persefone dovrà creare la vita negli Inferi o perderà per sempre la sua libertà.
Questa scommessa, tuttavia, non si limiterà soltanto a smascherare il fallimento di Persefone come dea. Infatti, mentre lei cerca di coltivare i semi che le ridaranno la libertà, sarà l’amore per il dio dei morti a crescere… Ed è proibito.
Persefone è la dea della primavera, solo che nessuno, a parte sua madre Demetra, sa che lo è e anche lei stessa dubita della sua natura. Perché Persefone, qualunque fiore tocchi, finisce per farlo appassire invece che sbocciare. È una dea senza poteri e ciò le permette di vivere a Nuova Atene, fingendosi una semplice umana e vivendo in mezzo a loro, mentre studia e osserva il nuovo mondo adesso che gli dei si sono rivelati e vivono tra i mortali.
Tra tutte le divinità, tanto simili a lei eppure distanti anni luce, ve n’è una che ha sempre affascinato e incuriosito Persefone: Ade, il signore dell’Oltretomba e colui che è divenuto famoso per stringere dei patti con gli umani e ottenere in cambio, se non li rispettano, la loro anima. Ma Demetra, che non perde mai di vista sua figlia e la fa controllare dalle ninfe, l’ha sempre messa in guardia da Ade, dio crudele che tuttavia Persefone, alla prima occasione di avvicinarsi al locale che possiede, non perde occasione di cercarlo, imbattendosi in uno sconosciuto irresistibile.
C’erano troppe cose in gioco, troppe cose proibite. La libertà di Persefone era avviluppata in quella situazione, e la minaccia proveniva da ogni lato.
Uno sconosciuto che è proprio Ade e, nonostante gli avvertimenti, l’attrazione tra loro è immediata e basta una partita a carte per far scattare il patto tra Persefone e Ade: la giovane dea ha sei mesi di tempo per portare la vita nell’Oltretomba, scaduti i quali, se avrà fallito, sarà costretta a restarvi a vivere per sempre. Ma come far crescere qualcosa nel regno dei morti, soprattutto se lei stessa fa morire tutto ciò che tocca?
Persefone è determinata a rispettare la sua parte dell’accordo, eppure vede nel passare tanto tempo con il misterioso dio anche un’occasione per svelare la cattiveria che lo contraddistingue attraverso un articolo, il trampolino di lancio per lei che vuole diventare una giornalista investigativa. Più giorni trascorre nell’Oltretomba, tra le anime grate e sempre riconoscenti, insieme alla dea Ecate e allo stesso Ade, Persefone inizia però ad avere una visione diversa del dio che tutti temono e del quale sono così curiosi.
Anche perché il suo fascino e l’attrazione che esercita su di lei diventano impossibili da ignorare, portandola troppo vicina al provare sentimenti contrastanti per un dio antico, potente e tanto, tanto, indisponente. Ma anche infinitamente buono e attento verso chi da lui dipende, soprattutto all’interno del suo regno.
Lui tiene alla sua gente, la protegge, e, se viene fatto del male a qualcuno, la prende sul personale. Se gli appartieni, farebbe a pezzi il mondo pur di salvarti.
Come retelling del mito di Persefone e Ade, A Touch of Darkness è il primo volume di una trilogia che ci mette davanti al mondo in cui questa si svolge e dà un primo, grande, assaggio di quello che è il rapporto tra due dei personaggi mitologici la cui storia mi ha sempre affascinata perché travagliata e fatta di sacrifici non da poco. Come rivisitazione in chiave moderna, il mix che l’autrice fa tra mito e modernità crea un mondo davvero affascinante da scoprire e da vivere attraverso gli occhi della protagonista, uno in cui gli dei dell’Olimpo vivono anche in mezzo agli umani e sono visti come delle celebrità, da spiare, studiare, venerare e idolatrare. Persefone è la sola voce narrante della storia, scritta in terza persona con punto di vista interno, e la seguiamo mentre affronta la sfida lanciatale da Ade e insieme scopre delle cose su di lui che la portano a cambiare idea. Come scopre tante cose su sé stessa e sulla ragione per cui, contrariamente al suo essere la dea della primavera, tutto ciò che tocca appassisce.
A tentarla, spronarla e irritarla c’è lui, Ade, che pian piano svela particolari di sé e del suo essere un dio dei morti forse non poi così distaccato come sembra, ma soprattutto rivelando qualcosa di lui che Persefone non si sarebbe mai aspettata: una sensibilità tale da far battere forte il cuore.
Le labbra del dio si contrassero e i suoi occhi caddero sul polso di Persefone. «C’è il mio marchio sulla tua pelle.»
A tratti divertente, pieno di passione sin dall’inizio e, purtroppo, con alcuni tratti da cliché che fanno da sfondo alla storia, il retelling del mito di Ade e Persefone, ma anche dell’intero mondo greco, è una storia che emoziona, intriga e spinge a volerne sapere di più ma per quel che riguarda proprio il nuovo adattamento delle credenze e dei miti della Grecia antica, perché i due protagonisti qui ricalcano un po’ lo stereotipo del genere per quel che riguarda le due parti della coppia (lei ingenua ma determinata a portare a termine il proprio compito, mentre scopre l’attrazione e la sensualità per la prima volta; lui esperto, capace e trasudante sex appeal anche se resta fermo tipo statua, dal carattere scontroso che nasconde un lato amorevole). Nonostante questo ricorrente senso di “già sentito” – Ade, in particolare, mi ha ricordato molto Rhys per certi aspetti e comportamenti –, A Touch of Darkness riporta in vita il mito in modo davvero convincente e molto appassionante.
A novembre uscirà il secondo volume e non vedo l'ora di leggerlo per capire come proseguirà la storia e come andrà avanti rispetto al mito!
Li leggete i retelling?
Federica 💋
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