Buongiorno a tuttə e buon lunedì!
La recensione di oggi affronta un classico della letteratura horror, uno che ha cambiato le sorti dell'immaginario legato ai vampiri: Intervista col vampiro di Anne Rice.
Titolo
Intervista col vampiro
Titolo originale
Interview with the Vampire
Autore
Anne Rice
Traduzione
M. Bignardi
Saga
The Vampire Chronicles #1
Editore
TEA
Pubblicazione
Novembre 2020
Genere
Horror, soprannaturale
Formato
Cartaceo (12€)
Pagine
368
Acquisto
Una stanza buia. Un registratore acceso. Un giornalista. E un vampiro. Da quasi due secoli, ormai, Louis de Pointe du Lac non è più un uomo: è una creatura della notte, e ha tutta la notte a disposizione per convincere Daniel, il giornalista, che la storia che gli sta raccontando è vera. Così come è vero il suo volto, tanto pallido ed esangue da sembrare trasparente, di una bellezza soprannaturale e per sempre cristallizzata. Louis racconta di come abbia ricevuto il dono (o forse la maledizione?) della vita eterna proprio quando non desiderava altro che la morte. È il 1791, è un'altra New Orleans, e Louis, in seguito al suicidio dell'amatissimo fratello, vorrebbe soltanto seguirne il destino. Ma la seduzione del dono oscuro è potente, specialmente se ha i modi, la voce e l'aspetto di Lestat. Sensuale e affascinante, crudele e allo stesso tempo capace di profonda commozione, Lestat ha bisogno di Louis tanto quanto Louis ha bisogno di lui. Quando infine, dopo anni di scorribande notturne, Louis sta per decidersi ad abbandonare Lestat, questi gli fa il regalo più grande: Claudia. Una bambina di appena cinque anni, in fin di vita, che solo il dono oscuro può salvare. L'unico peccato che il sacrilego e irriverente Lestat non si può permettere: creare una vampira di soli cinque anni.
New Orleans, un giovane è disposto a tutto per portare a casa la sua prossima intervista, anche se l’uomo che si trova davanti non è più un essere umano da diverso tempo. Perché lo sconosciuto che lo ha avvicinata ha cessato di vivere quasi due secoli prima e ha tutta l’intenzione di condividere con lui la sua storia, il lungo racconto di come è diventato il vampiro freddo e distaccato che è in quel momento.
Nato in Francia ma trasferitosi presto nelle colonie per vivere una vita migliore come proprietario terriero, Louis, giovane capo famiglia attento al benessere della propria famiglia ma anche profondamente afflitto da una sorta di ennui tipica della sua classe sociale, dopo una serie di eventi tragici si ritrova a incrociare la propria strada con quella di Lestat.
O meglio, è il giovane vampiro Lestat che, interessato ai possedimenti del giovane, si mette sulla sua strada e lo porta, forse con l’inganno e la coercizione, ad accettare la propria trasformazione, a rinunciare alla propria vita per avere in cambio l’immortalità.
Era come se solo allora, per la prima volta, riuscissi a vedere colori e forme.
Ma ciò che prima era sembrata una condizione straordinaria dalle infinite possibilità, per Louis si trasforma ben presto in una condanna dove la sete di sangue umano lo induce a una lotta interiore tra ciò che è giusto e ciò che desidera, a trascorrere anni con un opportunista frivolo come Lestat senza avere mai la forza di abbandonarlo. Louis si limita a contemplare il mondo, ad ammirare l’umanità e tutto ciò che la caratterizza e che lui ha perduto, in un tentativo mai del tutto riuscito di acquietare l’idea di essere un mostro immorale che trae vita dalla morte altrui.
Chi ama gli passa accanto, cresce e vive mentre la sua esistenza eterna lo porta a fuggire e a vivere lontano da chi, alla fine, potrebbe capire che non è umano, né lo è l’essere volubile che con lui vive e che si rifiuta di dare un senso alla seconda esistenza di un uomo che, nella sua estrema e forte emotività, sente un peso immenso gravargli sulle spalle in ogni istante in cui contempla la grandezza e la natura effimera degli esseri umani.
Tra Louis e Lastat nulla è facile, anime affini eppure opposte che si rapportano alla loro fame verso il mondo in modo diverso e che finiscono per collidere quando, per conseguenza delle azioni di entrambi, una bambina finisce per diventare parte del loro mondo. Claudia, eterna bambina e donna letale che più gli anni passano, più fatica a essere parte integrante del mondo a cui appartiene per via del suo aspetto, in un crescente malessere che li colpirà tutti e tre.
Non c’era niente in cui avessi la minima fede. Una volta caduto dalla grazia, non credevo in niente.
Una vita raccontata nell’arco di una sola notte, una narrazione lunga e a tratti sì avvincente, ma più spesso bloccata attorno alla paralisi emotiva della voce narrante. Louis, quest’anima inquieta e innamorata della mortalità che ha perduto, della conoscenza infinita che potrebbe acquisire e che gli viene prima negata, e poi concessa ma a costi inimmaginabili. È un personaggio passivo, Louis, che subisce le azioni e le decisioni sia di Lestat, sia di Claudia ed è solo quando queste si scontrano con il Mondo soprannaturale che decide di prendere in mano la propria esistenza e condurla, benché ormai questo sia condannata a un cammino nelle tenebre.
Devo dire di aver iniziato questo libro con molte aspettative, dato che conoscevo già la storia grazie al film, però più la lettura andava avanti più queste aspettative sono state in un certo modo disilluse. Ho fatto molta fatica a entrare in empatia sia con la voce di Louis, con le sue descrizioni e l’enfasi verso l’arte e la prospettiva di questa come capace di trasmettere emozioni e rendere grande ed eterno l’animo umano, sia con le spiegazioni che questo protagonista ci fornisce su Lestat, Claudia e Armand, un altro vampiro che nel corso della storia svolgerà un ruolo importante per le trasformazioni psicologica ed emotiva di Louis.
Questi quattro esseri immortali rappresentano quattro sfaccettature di analisi diversa sulla contemporaneità umana, vista anche nell'ottica di una successione di eventi e di momenti culturali importanti per la sua formazione. Si cerca di riprendere il filo di quella che è la cultura moderna, soprattutto americana, rispetto a quelli che sono i suoi antenati letterari e come questa si rapporta al vecchio mondo in tutta la sua complessità.
Provai un dolore più terribile quando capii che cosa significavano i miei sogni. Desideravo che fosse vivo!
Forse è stato proprio perché mi aspettavo tanto, ma Intervista col vampiro è una lettura che è riuscita ad appassionarmi solamente verso il finale, quando l'intera esistenza emotiva di Lewis subisce quel tracollo fondamentale alla sua vera trasformazione. Tutto ciò che viene prima, comprese le descrizioni di quelle che sono le attitudini e i caratteri degli altri personaggi, con me non è riuscito a fare breccia in una diffidenza forte verso l’approccio che questo stesso protagonista ha nei confronti della sua stessa natura.
Louis si pone come giudice morale nella sua condizione e della "superiorità" della mortalità, per poi finire in un vortice oscuro e depressivo all'interno del quale non c'è possibilità di provare emozioni o attaccamento alcuno verso ciò che prima considerava fondamentale. Capisco questo arco narrativo del personaggio, visto tutto quello che gli succede, però mi ha lasciata con un po’ di disappunto.
Non credo proseguirò la serie, soprattutto perché questo primo approccio non mi ha entusiasmato granché. Questo è un caso in cui, tra libro e film, personalmente ho preferito il secondo!
Voi lo avete letto? Conoscete la serie di Anne Rice?
Federica 💋
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