top of page
Immagine del redattorefedecaglioni

[Recensione] “L’Impero delle Tempeste” di Sarah J. Maas

Buongiorno lettori!

Spero che il vostro weekend sia andato bene e che siate pronti per una nuova settimana di recensioni. Oggi riprendiamo a parlare della serie di Thrown of Glass, affrontando il quinto volume, nonché il primo tra le mie letture della reading challenges #MyLiberaLoScaffale di quest’anno!


Titolo L’impero delle Tempeste Titolo originale Empire of Storms Autore Sarah J. Maas Traduzione E. Leonzio & C. Valentini Saga Thrown of Glass #5 Editore Mondadori Pubblicazione Novembre 2019 Genere Fantasy, New Adult Formato Cartaceo (17€) ~ Digitale (7,99€) Pagine 688 Acquisto Mondadori

La lunga strada dall’omicidio al trono è appena cominciata per Aelin Galathynius, l’ultima discendente della sua casata, la principessa perduta di Terrasen che in molti conoscono come Celaena Sardothien. I regni di Erilea stanno andando in frantumi attorno a lei. Per salvare coloro che ama dalle forze dell’oscurità, dovrà allearsi con i suoi nemici. Mentre la guerra incombe all’orizzonte, l’unica speranza di salvezza risiede in una tenace ricerca che potrebbe mettere fine a quanto Aelin ha di più caro.

Dopo aver liberato la magia, deposto il Re di Adarlan e aver lasciato Dorian in un regno da ricostruire per far fronte alla prossima minaccia di Parrington e dell’esercito Valg, Aelin e la sua corte, formata da Rowan, Aedion e Lysandra, raggiungono finalmente Terrasen, pronti a incontrare i lord che in quegli anni hanno protetto il suo regno e il popolo. Ma se le intenzioni di Aelin sono delle migliori, l’accoglienza che riceve è tutt’altro che calorosa e ben disposta. Come non lo è la loro intenzione di vederla sedere sul trono. I lord rimasti, infatti, negano di riconoscerla come sovrano, non finché non avrà dimostrato di tenere alla sicurezza del suo popolo portando un esercito capace di proteggere Terrasen dalle mire di Adarlan. Cacciata dalla propria casa, Aelin, Aedion e Lysandra partono verso sud, verso la Baia del Teschio e il Signore dei Pirati, per organizzare un’armata. Tutto mentre Rowan deve correre a Rifthold per salvare Dorian dall’invasione di streghe che sta attaccando la città.

Perché la sua sicurezza veniva sempre prima di qualsiasi cosa. Per lui tenerla al sicuro, tenerla in vita, era la priorità. Era una lezione che aveva imparato a caro prezzo.

E mentre Chaol e Nesryn sono in viaggio verso il continente meridionale per cercare alleati e una cura per la paralisi dell’ex capitano delle guardie, il regno di Adarlan vede schierare gli eserciti di Erawan, il re dei Vald, nel tentativo di fermare Aelin e trovare le chiavi di Wyrd, ciò che gli permetterà di vincere la guerra imminente. Una guerra da cui la giovane Elide Lochan sta scappando, per raggiungere Terrasen e la sua regina portando con sé qualcosa che potrebbe aiutare la giovane sovrana, e a cui Manon Becconero non crede, ma che mette anche a rischio la sua vita quando decide di salvare quella di Dorian, quel re che non riesce a capire e che, insieme all’influenza delle Tredici streghe al suo comando, pare farle mettere in discussione la sua lealtà ai principi fondamentali del clan delle Becconero. Tra viaggi in tutto il continente, attacchi e strategie segrete che muovono i tasselli di questa storia imponente, L’impero delle Tempeste è un volume intenso, una lettura piena di colpi di scena e rivelazioni che porta al culmine di quella che si prospetta essere una resa dei conti epica.

Tutto ciò che Rowan aveva da offrire al momento alla sua regina erano la forza della sua spada, la profondità della sua magia e la lealtà del suo cuore.

In linea generale, avendo una narrazione a punti di vista multipli, il romanzo si apre su tre direttrici principali: Elide Lochan, figlia del lord di Perranth e amica d’infanzia di Aelin e Aedion, in fuga verso Terrasen e sulla cui sua strada incontra Lorcan Salvaterre, guerriero Fae legato a Maeve ma lontano dalla sua regina per impedirle di prendere le chiavi di Wyrd; Manon Becconero, capo del plotone volante delle streghe ed erede delle Becconero, che si trova a mettere in discussione i dettami della nonna e di ciò che crede debba essere il ruolo delle streghe nella guerra, nonché la sua stessa esistenza come sanguinaria strega dai Denti di Ferro; e il viaggio di Aelin e la sua corte verso la Baia del Teschio (da cui si stacca una quarta sezione rappresenta dal viaggio parallelo di Rowan e Dorian), che portano la Regina di Fuoco a scoprire cosa fare e come farlo per sconfiggere definitivamente i Valg e il loro re.

È una lettura complessa, molto più dei volumi precedenti, con una progettazione minimale degli eventi e dei momenti che portano la trama a dipanarsi e a far convergere queste tre linee narrative verso un unico punto, una resa dei conti finale che, tuttavia, non porta ancora alla vera guerra ma solo allo schieramento degli eserciti che presto si scontreranno.

In quel momento Manon capì che c’erano forze più grandi dell’obbedienza, della disciplina e della brutalità. Capì che non era nata senz’anima; non era nata senza cuore. Perché cuore e anima in quel momento la stavano supplicando di non abbassare la lama.

L’impero delle Tempeste mette tanta carne al fuoco e spostando continuamente l’attenzione da una all’altra di quelle tre linee disegna un intrigo da cui è difficile separarsi. La lettura, infatti, si fa incalzante, cattura l’attenzione del lettore tanto per gli eventi che si susseguono senza sosta, quanto per i risvolti emotivi e i legami che si vengono a creare tra i diversi personaggi e le coppie di personaggi. Come vi dicevo del precedente volume, grazie a una narrazione meno allusiva e più esplicita, il legame tra Aelin e Rowan viene esplorato in maniera più aperta e mi ha permesso di apprezzarli sempre di più (sono convinta i maschi Fae in ogni libro di Sarah J. Maas abbiano un qualcosa in più – e che lei stessa ci tenga a sottolinearlo), portandomi dritta ad apprezzare il freddo guerriero e principe Fae che ha a cuore la sicurezza di quella che è la mia protagonista femminile preferita, Aelin Galanthynius (e lo è già dal primo volume). Aelin e Rowan sono una coppia che si completa decisamente bene, anche se non è la sola a emergere nel corso della narrazione.

«Perché io sono l’unico abbastanza arrogante e fuori di testa da chiedere a Mala portatrice di fuoco di lasciarmi stare con la donna che amo.»

Elide e Lorcan, Aedion e Lysandra, Dorian e Manon, tutti loro disegnano uno schema a due interessante e che pone l’accento su un aspetto importante del romanzo, ma anche di tutta la serie: il non esserci esclusiva sulla centralità dei protagonisti. Sì, il fulcro, nonché colei che rende tutto possibile, è Aelin, e con lei Rowan, ma anche gli hanno il loro peso e una rilevanza all’interno della storia. Come direbbe Dorian, anche lui è un re, ed è un concetto, quello dell’essere ugualmente importante, che si applica senza problemi a tutti i personaggi e che per questo fa de L’impero delle Tempeste un volume capace di emozionare e sconvolgere, il cui finale è tanto inaspettato quanto bello, strappalacrime (ebbene sì, ho pianto e parecchio) e decisamente accattivante per tutto ciò che mette in ballo.

Come vi accennavo nella recensione, due tra i personaggi, Chaol e Nesryn, sono in viaggio per cercare alleati ed è a loro due, nonché al loro soggiorno nel continente meridionale, che è dedicato il prossimo volume della serie, La Torre dell’Alba, di cui parleremo mercoledì!

Domanda: vuoi che tipo siete quando si tratta di libri e lacrime? Vi lasciate andare oppure trattenete il pianto?

Federica 💋

0 commenti

Comments


bottom of page