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[Recensione] “La proposta di un gentiluomo” di Julia Quinn

Buongiorno e buon mercoledì!

Oggi vi riporto nella Londra Regency creata da Julia Quinn con la storia del secondogenito di casa Bridgerton, Benedict, e della sua misteriosa Sophie!


Titolo La proposta di un gentiluomo Titolo originale An Offer from a Gentleman Autore Julia Quinn Traduzione G. Settanni Saga Bridgerton #3 Editore Mondadori Pubblicazione Settembre 2020 Genere Romance, storico Formato Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (6,99€) Pagine 395 Acquisto Sito editore

Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l’ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre. Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell’incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura. Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta. Chi si celava dietro quella maschera? Il giovane ha giurato a se stesso che l’avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l’ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento? Perché certo Sophie non poteva essere al ballo… oppure sì?

Benedict, come si evince anche dal nome, è il secondo dei fratelli Bridgerton, il “Numero Due” come lo etichettano in tanti, distinguendolo da Colin a malapena per la sua altezza. Almeno finché, al ballo in maschera organizzato da sua madre a Bridgerton House, non incontra una misteriosa dama vestita d’argento, estranea all’alta società ma capace di vederlo, di farlo sentire unico e speciale. Il loro è un incontro di poche ore, ma intenso, tanto da convincerlo di aver trovato la propria anima gemella, la donna con la quale passare la vita. Sophie Beckett, la misteriosa dama vestita d’argento, sa che il sogno di una vita con un Bridgerton è impossibile per lei, figlia illegittima e ridotta a schiava dalla matrigna e dalle sorellastre. Però decide di vivere quell’avventura di una sera, svanendo poi da Londra a causa della cattiveria di colei che avrebbe dovuto crescerla.

Si sentiva come una principessa, una principessa un po’ birichina, e così, quando lui le aveva chiesto di ballare, gli aveva detto di sì. E anche se sapeva che era tutto un inganno, che era solo la figlia illegittima di un nobile e la cameriera di una contessa, che il suo vestito era preso in prestito e le scarpe praticamente rubate, quando le loro dita si intrecciarono tutto ciò non ebbe più importanza.

Due anni dopo, Sophie fa ancora la cameriera ma in campagna, presso i Cavender, oggetto delle illecite attenzioni del figlio dei suoi datori di lavori. Ed è durante una festa ben sopra le righe, mentre rischia di essere violentata, che la sua strada e quella di Benedict si intrecciano di nuovo.

Arrivato alla festa di Cavender per puro caso, è mentre sta per andarsene che si ritrova a salvare una giovane cameriera impaurita, offrendole un impiego a Londra presso sua madre. Ignaro di chi sia Sophie per lui, Benedict le offre il proprio supporto ma, a causa di un tremendo temporale e della sua precaria salute, ben presto è lui ad avere bisogno delle cure della giovane, arrivando a provare per lei un’attrazione incredibile, come non gli capitava da due anni. Trascinati dai rispettivi cuori, Benedict e Sophie si avvicinano, troppo però e quando lui le offre il ruolo di propria amante, Sophie non può fare altro che rifiutare, memore del proprio passato e del valore che lei dà a se stessa, anche se ciò significa rinunciare all’uomo che ogni giorno negli ultimi due anni ha sognato di incontrare di nuovo. Ma Benedict non è facile da distrarre quando si pone un obiettivo, soprattutto se quel particolare obiettivo finisce per lavorare da sua madre, a un paio di portoni di distanza da casa sua.

Era diventata una parte di lui, per così dire. Il suo nome era Benedict Bridgerton, aveva sette tra fratelli e sorelle, se la cavava bene con la spada e con la matita da disegno, e cercava dappertutto la sola ragazza che era riuscita a fare breccia nel suo cuore.

Terzo volume della serie dedicata alla famiglia Bridgerton, La proposta di un gentiluomo è l’adattamento in chiave regency di Cenerentola, dove però il principe azzurro è un benestante signore inglese che, di fronte all’umile condizione sociale della sua innamorata, non ha in mente esattamente il matrimonio. Benedict, sotto questo aspetto, mi ha un po’ delusa come personaggio, non perché è un perfetto esempio della mentalità del suo tempo, ma perché dovrebbe essere l’artista della famiglia, sensibile e dalle vedute più aperte degli altri ma che, alla fin fine, scade in un cliché e nemmeno si accorge che la donna dei suoi sogni, colei che ha sperato di ritrovare, è proprio davanti ai suoi occhi. Sophie, d’altro canto, non fa nulla per far sì che se ne accorga, ben consapevole che la sua condizione sociale e le sue origini sono un ostacolo insuperabile per la società in cui vivono. Lei mi è piaciuta molto di più, perché dimostra più coerenza e amore verso ciò che c’è tra loro di quanto non faccia Benedict all’inizio, salvo poi avere una svolta quando alla fine apre gli occhi.

Benedict aveva bisogno di sapere quel che pensava di lui, di sapere che era importante per lei. Quell’uomo, apparentemente così sicuro di sé, aveva bisogno della sua approvazione. Forse aveva bisogno davvero di lei.

Sarà che non sono un’amante di Cenerentola, o che le pretese della matrigna e della maggiore tra le sorellastre non abbiano poi avuto un grande impatto nella storia, ma tra i libri letti finora sui Bridgerton, La proposta di un gentiluomo è quello che mi è piaciuto di meno. A livello di sentimenti e coinvolgimento emotivo, come anche lo stile narrativo e descrittivo, è al pari dei primi due, ma qui i personaggi principali secondo me sono stati meno incisivi di quelli secondari. Mi hanno colpita di più Lady Bridgerton, la mamma di Benedict, oltre che alle sue sorelle, molto più presenti che nei volumi precedenti, e Colin, che si vede poco ma lascia lo stesso il segno. Insomma, la storia è bella, niente da dire su questo, ma manca un po’ di verve in più nell’esprimere la vera e completa personalità dei protagonisti, cosa che rende il libro un po’ meno accattivante dei primi due.

Devo dire che, a discolpa di Benedict e Sophie, la mia attenzione è già proiettata verso il prossimo volume, quello che vede Colin come protagonista. Forse è anche per questo che non sono riuscita ad appassionarmi a questa rivisitazione di Cenerentola.

Questo mese è in uscita l’ultimo volume della serie, ma penso proprio che li recupererò tutti pian piano. Voi invece avete letto anche gli altri? Oppure il genere non fa per voi? Fatemi sapere nei commenti.

Federica 💋

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