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[Recensione] “Le trame del regno" di Tahereh Mafi

Buongiorno!

Torno a parlarvi di una autrice che mi ha fatto amare alla follia due dei suoi personaggi e che ha dato inizio a una nuova serie fantasy niente male. È Tahereh Mafi con Le trame del regno, edito da Fanucci Editore.

Titolo

Le trame del regno

Titolo originale

This Woven Kingdom

Autore

Tahereh Mafi

Traduzione

B. Giolitti

Saga

This Woven Kingdom #1

Editore

Fanucci Editore

Pubblicazione

Maggio 2023

Genere

Fantasy

Formato

Cartaceo (16,90€) ~ Digitale (9,99€)

Pagine

372

Acquisto

Per il mondo, Alizeh non è altro che un’umile serva, e non l’erede scomparsa dell’antico regno Jinn costretta a nascondere la sua identità. Il principe ereditario Kamran conosce le profezie che annunciano la morte del re, ma può immaginare che la serva dagli occhi misteriosi, la ragazza che non riesce a togliersi dalla testa, sconvolgerà il suo regno e il mondo intero. E mentre gli animi si infiammano e la guerra divampa oltre le mura del palazzo, la posta in gioco diventa sempre più alta... 

Saret, capitale dell’impero anduino dove Argilla e Jinn (umani e individui dai poteri soprannaturali) convivono in pace grazie agli Accordi di Fuoco stilati da Re Zaal, un luogo dall’apparenza idilliaca che nasconde spie e minacce pronte a sovvertirne la pace non appena se ne presenta l’occasione. È qui che vive Alizeh, serva dal viso coperto per Casa Baz che cerca di arrotondare con piccoli lavori da sarta, una ragazza giovane che ha già visto il lato peggiore del mondo e tutto ciò che desidera è avere una vita tranquilla, defilata, lontana dal passato e dal diavolo che la perseguita.

Ma quando meno se lo aspetta, è il diavolo a farle visita, con frasi enigmatiche su un pericolo da affrontare, uno che ha le sembianze di un bellissimo giovane uomo.

Lo stesso che incrocia per strada la mattina successiva, dopo essere sopravvissuta a un’aggressione.

Il principe Kamran è da poco rientrato in città, i nervi tesi alla ricerca delle spie provenienti da Tulan, il regno del Sud con il quale sono in guerra da anni, e la serva col volto coperto attira la sua attenzione quando, con una grazia e un portamento unici, si libera da un’aggressione senza scomporsi e fugge dopo aver intercettato la sua presenza. Un momento quasi insignificante, ma che metterà in moto eventi attesi da anni.

Aveva imparato da tempo che quando non c’era una casa, allora doveva essere forgiata; poteva essere creata perfino dal nulla.

Perché il sospetto e le indagini portate avanti da Kamran lo metteranno sulle tracce di una creatura che suo nonno, re Zaal, insegue da molti anni: una Jinn con il ghiaccio nel sangue, erede del loro regno perduto e colei che avrebbe messo fine alla sua vita nel momento in cui si fosse fatta viva. Una minaccia che il re desidera affossare a ogni costo, prima che le venga fornita un’occasione o i fuochi della ribellione si scatenino a causa di una Jinn dimenticata da tutti.

Eppure l’istinto di Kamran sembra guidarlo in un’altra direzione quando si tratta di quella ragazza e di come vive la sua esistenza, il suo costante bisogno di nascondersi al mondo per poter essere lasciata in pace.

Tra macchinazioni, intrighi e sentimenti forti e inspiegabili, Le trame del regno ci introduce in un nuovo mondo magico dove la tradizione persiana crea un mix inebriante e accattivante, uno in cui tuttavia all’inizio si fa fatica a entrare per afferrarne appieno i concetti e poi godersi come questi vengono utilizzati dalla penna di Tahereh Mafi per disporre tutti i pezzi di un puzzle grande, articolato e molto, molto complesso, uno che viene gestito da qualcuno di più in alto di loro. 

Ucciderla adesso, innocente com’era, gli sembrava privo di senso così come lanciare frecce alla luna.

La lettura risulta lenta all’inizio, resa tale dai continui periodi descrittivi di quella che non solo è la vita politica nella capitale, ma per quanto riguarda anche il funzionamento della sua società, la visione introspettiva delle due voci narranti di Alizeh e Kamran, che con una narrazione in terza persona con focalizzazione interna ci portano a osservare le loro anime dall'interno, a conoscerne le divagazioni e la crescita passo dopo passo. In entrambi ho ritrovato molte caratteristiche che aveva anche la protagonista dell'altra serie di Tahereh Mafi (Juliette in Shatter Me), che qui vengono suddivise tra i due personaggi in modo non evidente, ma comunque sia facile da ritrovare. Esempio sono il fatto che Alizeh non veda il suo volto da anni, che conduca una vita emarginata e quasi di stenti per chi è e ciò che rappresenta, come anche tutte le diverse riflessioni che il principe Kamran porta avanti rispetto al suo ruolo come essere umano e come erede di un impero che, volente o nolente, ha delle leggi da far rispettare.

Gli ingranaggi politici di questa storia all'inizio sembrano appesantire la narrazione, mettono in dubbio tutta quella che è la svolta introspettiva che scombussola i due protagonisti dopo il loro primo incontro e durante tutti i successivi, per mettere però sul piatto una sequenza costante di eventi slegati tra loro che però alla fine convergeranno tutti verso un unico esito: la scelta inevitabile tra il dovere o ciò che l'istinto suggerisce, tra un passato da dimenticare e un futuro che pare impossibile.

In sostanza, quindi, per due terzi del libro si fa di tutto per entrare in comunione con il mondo che l'autrice ha creato e che, nell'ultima parte di libro, ci viene strappato via in modo imprevisto e capace di lasciare con il fiato sospeso per le sue rivelazioni e le novità apparse in un lampo.

«Consumi i miei pensieri fin dal momento in cui ti ho incontrata» le disse. «Adesso, alla tua presenza, mi sento strano. Credo che prenderei la luna per te, solo per risparmiarti altre lacrime.»

Sarebbe stata una lettura abbastanza tranquilla e piatta, con qualche scintilla emotiva quando Alizeh e Kamran riescono ad avere un dialogo faccia a faccia per davvero, che è stata ribaltata non solo dagli sconvolgimenti finali e quindi dal disporre tutte le tessere del puzzle sul piatto cosicché gli indizi sparpagliati per il libro potessero avere un senso, ma anche dalla comparsa di uno di quei personaggi iconici che Tahereh Mafi ci ha fatto imparare ad amare nei suoi libri. Sono curiosa di vedere se si risolverà in un altro Aaron Warner di Shatter Me, uno che, al di là delle implicazioni romantiche con la protagonista, sa dare alla storia quel tocco in più che porta a divorare le pagine e a volerne ancora, perché gli eventi diventano sempre più rocamboleschi e carichi di inaspettate sorprese.

È un libro, Le trame del regno, che regala una discreta quantità di gioie, ma anche tanta aspettativa sul finale, nonostante la lentezza dei primi capitoli, per una storia che, di sicuro nei prossimi volumi, riserverà grandi sorprese.

Federica

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