Buongiorno lettori e buon mercoledì 😊
Con la recensione di oggi riprendo in mano la serie horror e fantasy che vede i mostri classici della letteratura come individui riconosciuti dalla società. Si tratta del mondo in cui opera Anita Blake, la Sterminatrice di vampiri!
Titolo Polvere alla polvere Titolo originale Bloody Bones Autore Laurell K. Hamilton Traduzione A. Zabini Saga Anita Blake, Vampire Hunter #5 Editore TEA Pubblicazione 2007 Genere Fantasy, horror Formato Cartaceo (8,90€) ~ Digitale (6,99€) Pagine 460 Acquisto Sito editore
Che Anita Blake sia la migliore Risvegliante in circolazione non ci sono dubbi. Ma sarà in grado di resuscitare in una sola notte un numero piuttosto elevato di cadaveri sepolti da oltre duecento anni? Intrigata dalla sfida – e dal compenso promesso – Anita accetta l’incarico e si ritrova in un vecchio cimitero al centro di una controversia legale. Tuttavia, proprio mentre si accinge a mettersi al lavoro, Anita riceve una telefonata dalla polizia che le chiede di recarsi a esaminare la scena di un crimine: i cadaveri di tre ragazzini sono stati trovati in un bosco nei dintorni, e una ragazza è stata rinvenuta nel suo letto, prosciugata del suo sangue. Tutti gli indizi suggeriscono che il colpevole sia da ricercarsi tra le creature della notte, e un vampiro psicopatico sembra essere l’indiziato numero uno. Così, per poter meglio controllare la comunità locale di vampiri, Anita è costretta a chiedere l’aiuto di Jean-Claude, l’ambiguo e affascinante Master di St. Louis. Eppure non è detto che il suo intervento faciliti le cose, anche perché questa volta, oltre ai vampiri, Anita dovrà confrontarsi anche con misteriose creature che sembrano uscite direttamente da un incubo per perseguitarla.
Anita Blake è la migliore risvegliante di St. Louis e il suo capo non si fa scrupoli quando si tratta di spedirla in cimiteri abbandonati per svegliare qualche zombie se guadagno è elevato. Quindi, seguita dal suo giovane assistente Larry Lawrence, si reca nella vicina Branson per risolvere una controversia legale. Mr Stirling ha infatti appena acquistato un terreno per costruire un resort a cinque stelle che si rivela pieno di cadaveri, i quali vengono reclamati come antenati della famiglia Bouvier, residenti nella cittadina da generazioni. Quello che si vuole da lei è determinare a chi appartengono le salme e quindi il terreno, peccato che gli escavatori abbiano fatto un macello con i corpi.
E quando si ha a che fare con i morti non si tratta mai di un solo cadavere. In un modo o nell’altro, i cadaveri si moltiplicano sempre.
Ma nel frattempo anche la polizia ha bisogno di lei per risolvere un crimine forse commesso da un essere soprannaturale. Anzi per due crimini che non sembrano legati tra loro ma che sono avvenuti in luoghi fin troppo vicini per essere frutto solo di una coincidenza… Soprattutto perché entrambi sembrano essere stati commessi da vampiri. E quando si tratta di dover incontrare dei succhiasangue, chi meglio del Master di St. Louis può organizzare un incontro con il, o la, Master della zona? È infatti a Jean-Claude che Anita si rivolge per avvicinarsi a coloro che potrebbero conoscere il nome del responsabile, un aiuto che il vampiro si affretta a darle molto volentieri, visto il loro particolare rapporto. Incastrata da una minaccia alla vita di Richard, il suo vero e in teoria unico ragazzo, da qualche mese Anita e Jean-Claude si frequentano per dare la possibilità a quest’ultimo di dimostrarle che non è poi il mostro che lei crede. Un rapporto che spinge il vampiro a compiere il passo più lungo della gamba quando si presenta nel territorio dell’altra Master senza le opportune precauzioni. Un’azione avventata che porta Anita, Larry, Jean-Claude e il licantropo Jason a correre un rischio ben più grave di quello di essere uccisi.
Ma io non ero sopravvissuta tanto a lungo contando che le cose andassero per il meglio. Prepararsi al peggio era sempre più sicuro, e di solito non si sbagliava di molto.
Come vi dicevo anche per il volume precedente, ormai lo schema narrativo di questa serie è abbastanza scontato, nel senso che dietro il pericolo che minaccia la vita di Anita c’è sicuramente uno dei clienti che la contatta all’inizio del volume. In questo Polvere alla polvere non è per niente diverso dagli altri, a parte il diverso grado di coinvolgimento delle varie parti all’interno dell’aspetto investigativo attorno al quale si struttura la trama. Quello che però è particolare di questo libro, e che comunque tende a essere una caratteristica anche degli altri volumi, è l’analisi di volta in volta di un particolare tipo di creatura soprannaturale, oppure un focus in più su alcuni aspetti e miti legati alle creature del folklore che nella storia vengono smentiti o stravolti. Poi ovviamente c’è la grande tematica di fondo, che è il rapporto tra Anita e Jean-Claude, per cui ogni volume costituisce un tassello in più nella creazione del loro legame, in particolar modo nel mostrare come questo si evolve più gli eventi procedono e più la stessa Anita scopre aspetti di lei che non immaginava esistessero. In questo libro si nota come (finalmente!) ci sia un distacco da quella negazione assoluta che aveva nei confronti della sua natura vampiresca. Il confine tra accettazione e rifiuto ancora sussiste, soprattutto a causa dei nemici che si trovano ad affrontare e in particolare per le abilità che questi possiedono, però si giunge a un riconoscimento di quella che, sin dal primo libro, è un’attrazione palese tra i due, oltre a una vicinanza insolita per i ruoli che ricoprono ma che è caratteristica del loro rapporto – e che, gliene va reso merito, Jean-Claude già aveva ben chiara.
Avrei sacrificato tutti loro, purché Jean-Claude riaprisse gli occhi. Se fossi stata obbligata a scegliere tra loro e lui non lo avrei mai fatto, ma in quel momento per me erano solo degli sconosciuti. Lui no.
Tutto sommato devo dire di essere rimasta sorpresa dalle rivelazioni finali, anche se, ancora una volta, vengono lanciate delle allusioni sulla grandiosa e misteriosa natura di Anita, e alle sue abilità, che non vengono mai approfondite, fondamentalmente perché lei stessa si rifiuta di affrontarle. Passi l’ostinazione di non voler scoprire di essere un mostro, cosa che comunque già crede di essere, però dopo mesi passati a vedersi cambiare e a sentirsi dire di essere diversa, una protagonista quantomeno intelligente – cosa che lei è – dovrebbe secondo me metterci un po’ più di impegno per arrivare a scoprire la verità su di sé. Cosa che ovviamente anche in Polvere alla polvere Anita Blake non fa.
Insomma, il volume ha sia aspetti positivi che negativi ma ho molte speranze per quello successivo e spero che vengano esaudite! Anche perché dopo cinque libri sarebbe anche ora di arrivare a una quadra, no?
Incrociate le dita per me per favore!
Federica 💋
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