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[Recensione] “Sangue e Cenere” di Jennifer L. Armentrout

Buongiorno!

Questa settimana inizia con un'altra recensione di un libro acquistato da tanto tempo e rimasto sullo scaffale per ben due anni. Oggi parliamo infatti di Sangue e Cenere di Jennifer L. Armentrout, primo volume della serie high fantasy Blood and Ash.

Titolo

Sangue e Cenere

Titolo originale

From Blood and Ash

Autore

Jennifer L. Armentrout

Traduzione

S. A. Benatti

Saga

Blood and Ash #1

Editore

Harper Collins

Pubblicazione

Marzo 2022

Genere

Romance, high fantasy

Formato

Cartaceo (17€) ~ Digitale (8,99€)

Pagine

636

Acquisto

UNA FANCIULLA…

Scelta dalla nascita per dare vita a una nuova era, Poppy non è mai stata padrona della propria vita. La sua è un’esistenza solitaria, in cui tutto le è proibito: nessuno può guardarla, né toccarla o rivolgerle la parola. Non è nemmeno libera di usare il proprio dono... Può solo aspettare il giorno della sua Ascensione, chiedendosi che cosa accadrà, mentre preferirebbe di gran lunga stare con le guardie, a combattere il male che ha distrutto la sua famiglia. Ma lei, la Vergine, non ha mai potuto decidere per se stessa.

UN DOVERE... 

Il futuro del regno è sulle sue spalle, anche se lei quel fardello non lo ha mai voluto. Perché anche la Vergine ha un cuore, un’anima, dei desideri. E quando nella sua vita entra Hawke, la guardia incaricata di proteggerla e sorvegliarla, il destino e il dovere si intrecciano inesorabilmente con il desiderio. Quel giovane dagli occhi dorati alimenta la sua rabbia, la spinge a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto, la sfida a provare sensazioni nuove e inesplorate. 

UN REGNO... 

Abbandonato dagli dei e temuto dai mortali, un nuovo regno sta risorgendo dalle ceneri. Determinato a riprendersi ciò che gli spetta, l’Oscuro avanza assetato di vendetta. Ma più l’ombra del male si avvicina, più il confine tra ciò che è giusto o sbagliato diventa sottile. E quando la trama insanguinata che tiene insieme il suo mondo inizia a sfaldarsi, Poppy non rischia soltanto di essere ritenuta indegna dagli dei, ma anche di perdere il proprio cuore e la sua stessa vita. 

Penellaphe (Poppy) è la Prescelta, la Vergine, colei che deve restare pura fino ai 19 anni per poi ascendere e portare alla salvezza tutti coloro che con lei otterranno l'immortalità dagli dèi. Lo è da che è nata, la sua esistenza travagliata sin dall'inizio e costretta ora a vivere reclusa tra le mura del palazzo dei duchi di Masadonia finché non dovrà rientrare nella capitale e compiere il volere che la regina ha in serbo per lei.

Nessuno può vedere il suo viso, parlarle o interagire con lei salvo i duchi, le sue guardie del corpo Vikter e Rylan e la dama di compagnia Tawny, questi ultimi dei veri e propri amici per lei che è rimasta lontana dal suo unico fratello. Nulla accade nella sua vita, passata in attesa di raggiungere l'età prevista, ma per Poppy un'esistenza come questa è insostenibile, la vena di ribellione tanto profonda da spingerla a uscire dal castello molto più di quanto sia consigliabile fare. Sarà nella sua prima e unica visita alla Perla Rossa (una sorta di taverna e casa del piacere) che la sua vita cambierà per sempre e tutto ciò potrà fare sarà decidere ignorare ciò che le è stato tolto oppure combattere per ottenerlo in qualche modo.

Perché per sfuggire allo sguardo attento di Vikter si ritrova chiusa nella camera con l'ultimo arrivato tra le guardie, Hawke Flynn, tanto bello e irresistibile quanto capace di uccidere, un soldato già famoso nonostante la giovane età.

«Siete stata ferita.» Non era una domanda: era un’affermazione pronunciata con voce dura come il granito. «Potete stare certa che non accadrà mai più.»

Dall'incontro con Hawke, Poppy mette ancor di più in dubbio tutto ciò che lei è stato insegnato sin da piccolo sul suo doversi immolare per l'Ascensione di tanti lord e lady del regno di Solis, una pratica portata avanti da secoli per poter prosperare e impedire al secolare nemico di Atlantia di risorgere e distruggere il loro mondo come stanno cercando di fare attraverso le creature mostruose chiamate Craven, esseri un tempo umani infettati da un morbo che li rende contagiosi e carichi di una fame omicida, creature che vivono nella nebbia e che Poppy conosce molto da vicino, poiché lei e suo fratello sono sopravvissuti all'attacco che ha sterminato i loro genitori.

E mentre le sue certezze vacillano sempre di più, all'interno della cittadina e delle mura che li proteggono iniziano a serpeggiare malumori, i Caduti si fanno avanti e portano in alto la voce dell’Oscuro, Casteel Da’Neere, l’erede ancora in vita di Atlantia che si dice stia cercando di entrare in città e uccidere la Vergine per porre fine alle speranze degli umani. Perché ciò che viene tramandato da secoli è che gli Atlantiani sono creature tanto pericolose come quelle che hanno creato, assetati di sangue quanto i Craven e pronti a tutto per distruggere il regno degli Ascesi.

Tra le torture subite dal duca, le morti dovute al morbo e i tentativi di rapirla e ucciderla, la vita di Poppy viene messa sottosopra dalla presenza di Hawke tra le sue guardie personali, una novità che rischia di portarla a scegliere qualcosa di impensabile.

Qualcosa che potrebbe mettere fine all'esistenza che ha conosciuto fino a quel momento.

«Mi piace di più del nome con cui si suppone io debba chiamarti: Vergine. Tu ce l’hai un nome, e non è quello.»

Benché l'inizio di Sangue e Cenere sia stato per me un po' lento, con l'introduzione fatta da Poppy delle ragioni per cui si trova alla Perla Rossa e diverse altre digressioni, quando puoi la storia entra nel vivo la noia scompare. L'intreccio narrativo è interessante soprattutto dal punto di vista del mondo che è stato creato, con il regno degli Ascesi, immortali che si oppongono a un'antica stirpe di dominatori chiamati Atlantiani e che adesso dipendono dalla protagonista per poter avere una nuova generazione di lord e lady tra loro. Tutto ciò che riguarda queste due fazioni, compresi i mostri chiamati Craven e il rituale stesso dell’Ascensione sono stati la parte più intrigante del libro perché ti permettono di comprendere pian piano come è composto il mondo di questa serie.

Altro punto di forza è quando si arriva a scoprire cosa c'è dietro il regno di Atlantia e i misteri che nasconde, come anche la natura stessa dei suoi abitanti, che portò a mettere un po' in discussione le basi da cui si parte per la storia.

Poppy è stata per me una protagonista altalenante dal punto di vista dell'empatia, perché spesso mi sono trovata a fare il tifo per lei ma anche a chiedermi quando si sarebbe data una mossa, oltre che a svegliarsi di fronte agli eventi che le capitano attorno e agli indizi che, pagina dopo pagina, le vengono messi di fronte per capire la verità. Perché, se si ha un attimo di attenzione, è davvero facile capire quali sono i misteri che ruotano attorno alla sua figura e a quella della misteriosa guardia giunta in città di recente, misteri che sono facili da svelare più o meno a metà libro e non quando ce li presenta la storia.

Sguardo attento e conoscenza dei meccanismi del genere rendono questo libro forse un po' scontato, ma interessante per quel che riguarda il personaggio di Hawke e come riesce a muoversi all'interno del background creato.

«Alcune verità non fanno altro che distruggere e deteriorare ciò che non cancellano. La verità non rende sempre liberi: soltanto un imbecille nutrito a menzogne per tutta la vita ci può credere.»

Perché per me lui è la chiave di tutto il gioco, non solo nel ripensamento che Poppy ha lungo la storia ma anche per far muovere in avanti la trama. È un personaggio intrigante (termine chiave all'interno di questo libro) che riesce a concentrare su di sé l'attenzione e allo stesso tempo a passare defilato mentre gli eventi proseguono e lo rendono partecipe ma anche uno spettatore non così importante al loro interno.

È il personaggio che secondo me riesce meglio a catalizzare l'attenzione, quello che, all'interno dei meccanismi narrativi, genera più aspettativa e che per questo subisce un po’ di più gli effetti della mancata sorpresa quando ogni mistero viene svelato, almeno per quanto mi riguarda. Quello che però mi è piaciuto, oltre al suo umorismo fantastico, è il fatto che sia onesto pur non rivelando il nocciolo dei propri segreti. Perché, nonostante molto di lui resti nascosto, riesce sempre a mettersi una luce positiva perché mai una volta nega la verità a Poppy. persino quando si tratta di rivelarle che non è una buona e brava persona, questo non fa altro che mette in luce il suo essere trasparente da questo punto di vista. Non è un personaggio moralmente positivo, eppure riesce ad essere molto più onesto ed eticamente corretto di chi invece dovrebbe rappresentare gli eroi della storia. In più, diciamo che non guasta la vena appassionata e spicy che accende all'interno del romanzo.

Quindi in conclusione, benché la protagonista sia anche l'unica voce narrante e manchi un po' di diversità narrativa per questo, la lettura risulta accattivante e gradevole, grazie soprattutto all'ambientazione e a questa guardia tutto da scoprire, e che di certo invoglia a passare subito alla lettura del secondo volume.

Federica 💋

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