Buongiorno!
Chiudiamo la settimana con un saggio che aspettavo di leggere da tanto: Simboli e interpretazione dei sogni di Carl G. Jung!
Titolo
Simboli e interpretazione dei sogni
Titolo originale
Symbole und Traumdeutung. Ein erster Zugang zum Unbewußten.
Autore
Carl G. Jung
Traduzione
S. Stefani
Editore
Bollati Boringhieri
Pubblicazione
Gennaio 2015
Genere
Saggio
Formato
Cartaceo (11,40€) ~ Digitale (2,99€)
Pagine
131
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Un breve saggio che Jung scrisse poco prima di morire. La sua destinazione divulgativa ne fa uno strumento indispensabile per chiunque voglia comprendere il nucleo essenziale del pensiero junghiano. Poche decine di pagine che condensano quanto Jung elaborò sul sogno dal momento della sua rottura con Freud e consegnano ai lettori l'estrema formulazione del concetto di archetipo come "materia viva" e realtà costitutiva della psiche.
Qual è il valore dei sogni? Hanno un significato nascosto o sono solo immagini mentali prive di logica e cognizione? Vanno analizzati su una base personale o invece seguono percorsi universali e condivisibili?
Queste sono solo alcune delle domande che il filosofo svizzero Carl Gustav Jung si pone nel saggio filosofico e psicologico intitolato Simboli e interpretazione dei sogni, scritto a poca distanza dalla sua morte nel 1961, e alle quali cerca di dare una risposta logica e sensata in netta contrapposizione a quella che fu la teoria riguardo ai sogni e all'inconscio portata avanti da Sigmund Freud.
Anche noi, nei nostri sogni, produciamo inconsciamente e spontaneamente dei simboli.-
In particolare, per lo psicologo e psichiatra svizzero, ciò che appare durante il sonno e le rappresentazioni oniriche a cui i soggetti assistono devono essere considerate come un ambito da indagare tanto quanto la mente conscia e razionale. Per Jung il concetto di inconscio e tutti i metodi di sondarne le profondità difficili da far raggiungere rappresentano una parte fondamentale della sua metodologia di analisi in quanto riteneva che proprio l'inconscio contenesse la maggior parte del materiale mentale ed emotivo con il quale l'individuo vede formarsi la propria individualità e la sua realizzazione come essere unico e diverso da chiunque altro.
Attraverso l'analisi dei sogni e la loro interpretazione secondo il vissuto individuale e contemporaneo, Jung traccia una genesi non solo dell'inconscio dell'individuo e di come questo analizzi in modo non diretto, ma per metafore e immagini, la vita della persona e gli stimoli che questa riceve dalle esperienze quotidiane, ma anche come questo stesso inconscio produca messaggi carichi di un significato universale difficilmente spiegabile se la sua lettura si ferma alla realtà individuale del sognatore.
Sognare, dunque, per Jung significa permettere all'inconscio di esprimere la propria opinione sulla realtà che ci circonda e, attraverso la sua interpretazione, ottenere informazioni preziose sull'esistenza umana e su ciò che l'attende, in una sorta di potere di premonizione dato alla parte più istintuale e meno conoscibile della mente umana.
Potremmo addirittura dire che l'interpretazione dei sogni arricchisce la coscienza al punto da farle riacquistare il linguaggio dimenticando dagli istinti.
Attraverso l'analisi di diversi sogni e la loro interpretazione sia secondo un aspetto più individuale sia in un'ottica di messaggio universale, questo saggio rintraccia tutta una serie di immagini e pratiche comuni ai sognatori, simboli archetipici che ricorrono in forme e organizzazioni diverse a seconda di chi li produce ma che, di fondo, possono essere ricondotti a una radice comune, un inconscio collettivo formatosi nel corso dell'evoluzione umana e che porta i caratteri ancestrali di tali percorso a emergere all'interno di coscienze evolute e perfettamente razionali.
Si tratta di un collegamento trasversale tra tutti gli individui che condividono l'appartenenza a una stessa comunità umana, una che va oltre i confini meramente nazionali e fisici.
Simboli e interpretazione dei sogni è un saggio nato non solo dalla contrapposizione con il metodo di Freud e la sua costante attenzione per il discorso sessuale, ma viene contestualizzato e maturato anche in rapporto a un'analisi delle diverse situazioni comportamentali che Carl Gustav Jung ha potuto sperimentare durante gli anni di viaggio, sia prendendo in considerazione il comportamento animale sia quello di tribù degli aborigeni africani.
Ciò che preme realizzare allo psicologo e psichiatra svizzero è un metodo di analisi e lavoro che porti entrambe le parti, colui che effettua la terapia e il “paziente” (o meglio sognatore, in questo caso), a rintracciare i simboli archetipici nascosti all'interno dei sogni e incanalarli secondo l'individualità che li ha prodotti così da contestualizzarli all'interno del suo vissuto e, in una visione più ampia e al limite del paranormale, trarne insegnamenti o anticipazioni future che riguardano la vita del sognatore.
Ma perché, ci si chiederà, i sogni non possono lanciare messaggi chiari, diretti, senza sotterfugi, anziché esprimersi in modo quasi deliberatamente fuorviante?
Al di là dell'aspetto più animista e quasi zen o visionario della concezione dei sogni come fonte di premonizioni, il saggio nelle sue 130 pagine risulta una lettura interessante, con concetti forse a volte difficili da comprendere sul momento ma che risultano poi ben inseriti in tutto il lavoro di analisi, tanto da diventare fonte di riflessione costante durante la lettura.
È un'opera che non disegna quali siano gli archetipi dell'inconscio collettivo a cui ogni sogno fa riferimento, ma permette di rintracciare il loro percorso di creazione e di esserne poi consapevoli nella vita di tutti i giorni anche per un semplice letture non del settore.
Una lettura particolare, certo, ma che, per quanto mi riguarda, ha rappresentato una sorpresa non indifferente, grazie anche alla quale riesco a ricordare molto di più i sogni di quanto non accadesse prima, come se il mio inconscio fosse stato sbloccato e autorizzato a farsi sentire molto di più grazie a questo saggio.
Federica
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