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[Recensione] “Un inaspettato benefattore” di Adele Ross

Immagine del redattore: fedecaglionifedecaglioni

Ciao!

Nuova settimana, nuova recensione! E di un libro che ho scoperto per caso, ma che mi ha fatto scoprire un’autrice fantastica!


Titolo Un inaspettato benefattore Autore Adele Ross Editore Self Publishing Anno 2019 Genere Romance, humor Formato Ebook Pagine 376 Prezzo 1,99€ Acquisto Amazon

Jerusha è un’orfana che a diciotto anni ancora vive in istituto perché nessuno ha mai voluto adottarla. È intelligente e dotata di un talento fuori dal comune per la parola scritta. Da sempre sola, al contrario delle sue coetanee, non vede la vita attraverso un paio di lenti rosa e romantiche ma nel suo reale cinismo e disincanto che ha sviluppato in lei un’ironia pungente e una sagacia al vetriolo. Ormai arresa a dover lasciare l’orfanotrofio per superati limiti di età si prepara ad abbandonare il suo sogno più grande: quello di diventare una brillante giornalista. Sola, giovane e senza denaro non può certo permettersi di frequentare un buon corso universitario. Ma il destino le riserva una sorpresa inaspettata… o meglio un inaspettato benefattore che, improvvisamente, decide di prendersi in carico lei e la sua istruzione. Un regalo piovuto dal cielo che richiede solamente un obbligo: quello di inviare settimanalmente al suo benefattore, tramite uno sconosciuto indirizzo e-mail, una lettera sotto forma di articolo giornalistico dove lo informa dei suoi progressi scolastici ed educativi. Unico limite: lei non dovrà mai cercare di scoprire chi sia in realtà il suo inaspettato benefattore di cui non conosce nemmeno il nome. Un rapporto epistolare che dura mesi ma che è a senso unico. Jerusha scrive ma non riceve mai nemmeno un cenno di risposta. Così una sera, poco lucida per la stanchezza e la febbre alta, la ragazza invia una lettera al suo benefattore dai toni accusatori e polemici oltre che pregna di tristezza e frustrazione. Una lettera che, lei si aspetta, come tutte le precedenti non avrà mai una risposta. Invece, inaspettatamente, arriva una risposta dal suo benefattore, una risposta che cambia tutti gli equilibri del loro rapporto…

Jerusha è orfana, sola da una vita e cresciuta in un istituto da cui, alla fine, non potrà che andarsene perché ormai ha raggiunto la maggiore età. Tutto sembra correre contro di lei, finché uno dei benefattori dell’istituto non decide di prendersi cura del suo futuro e di regalarle una possibilità di riuscita. Ed è in quel momento che la vita di Jerusha cambia, permettendole di frequentare la prestigiosa università di Pendleton e il tanto agognato corso di giornalismo completamente a spese di questo, del tutto inaspettato, benefattore. C’è solo una regola: ogni settimana Jerusha deve inviare un resoconto con i propri progressi, ovviamente come fosse un articolo di giornale. Nulla di più facile per lei, eppure, settimana dopo settimana, le email a Daddy-Long-Legs (Mr D., come lo ha soprannominato, perché ha voluto restare del tutto anonimo) si fanno sempre più personali, tanto da trasformarlo nell’unico vero legame affettivo che Jerusha associa all’idea di famiglia. Un legame che, però, resta a senso unico, almeno finché una mail un po’ sgrammaticata e polemica non smuove Mr D. dalla sua posizione così in disparte.

“Perché per te è così importante?” mi scrive dopo un lungo tempo. “Perché tu sei tutto quello che ho. Quello che si avvicina di più a una famiglia. E adesso che l’ho trovata una famiglia vorrei condividere ogni momento con lei”.

E finalmente l’uomo che era solo un’ombra e un’idea entra a far parte della vita di Jer, con i suoi messaggi criptici e puntigliosi, sempre pronti ad arrivare alle ore più disparate, ma presenti quando lei ha più bisogno del suo sostegno o della sua opinione. Il rapporto tra loro, ricco di battute e frasi sibilline, cresce e si approfondisce, mentre la normale vita universitaria di Jerusha la porta a fare tante esperienze nuove, alcune delle quali segnano la sua vita e nelle quali Mr D. finisce per diventare partecipe.

Guardo l’ora sul telefono. Sono le due e trenta. È assodato: o è un vampiro o uno psicopatico che non dorme mai.

La presenza e il supporto del suo benefattore diventano fondamentali soprattutto quando arriva il giovane e tremendo professore Jervie Pendleton, esponente della famiglia che dà il nome all’università e che sembra essersela presa particolarmente con Jerusha per un qualche motivo. Il rapporto di fuoco tra i due è una delle parti che più ho preferito nel libro e che mette la vita di Jerusha di fronte a nuovi, inattesi cambiamenti, alcuni dei quali sembrano minare e mettere in crisi il suo legame con Mr D., tanto profondo quanto in realtà precario e instabile. Essendo una rivisitazione in chiave moderna dell’opera più famosa di Jean Webster (Papà Gambalunga che, ammetto la mia ignoranza, non ho mai letto), questo romanzo è una lettura scorrevole, divertente e romantica. Ha una protagonista fantastica, acida al punto giusto da risultare adorabile e spassosissima, nonché sempre pronta a scherzare e ironizzare sui cliché che le vengono affibbiati. Il suo rapporto con Mr D. (che è un personaggio incredibile, pedante ma che ho adorato tantissimo) e gli scambi di messaggi sono una vera chicca, ma è forse nei dialoghi tra Jer e Jervie che si raggiunge il culmine della sagacia e del divertimento.

«E adesso che mi ha sequestrato e costretto a bere un caffè con lei che intenzioni ha?» lo aggredisco io. Non so per quale motivo ma oggi mi sta antipatico più del solito. I suoi occhi neri mi trapassano e lui dischiude le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso ma a me sembra un ghigno. «Ti faccio una proposta» sussurra. Ecco lo sapevo è uno psicopatico, non mi ero sbagliata sul suo conto, ha una mente criminale, forse nasconde segreti inconfessabili, è un serial killer che stermina le studentesse con voti indecenti nella sua materia, oppure un maniaco che si diverte a torturare con fruste e catene le sue vittime fino a quando prendono un voto sufficiente.

Gli eventi della vita accademica di Jerusha alla fine girano attorno al suo coinvolgimento con questi due uomini, Mr D. e Jervie Pendleton, ed è una lettura davvero divertente, coinvolgente e interessante, benché si capisca sin da subito chi si nasconde dietro la figura del misterioso benefattore di Jerusha. Basta prestare attenzione alle parole per svelare il mistero, eppure saperlo non toglie nulla alla piacevolezza della lettura, che anzi rivela una certa dolcezza in più nelle frasi e nelle azioni dei personaggi (o meglio del personaggio e cioè Mr D.).


È un romance davvero divertente, con due (o tre? 😉) protagonisti che conquistano l’attenzione, la simpatia e l’affetto di chi legge! È super consigliato!

Mi raccomando, fatemi sapere se vi ha incuriositi o se lo avete letto!

Buona giornata Federica 💋

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