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[Review Tour] “Loki. Il giovane dio dell’inganno” di Mackenzi Lee

Buongiorno 😊

Oggi è un giorno bellissimo per me, perché è giunto il momento della mia tappa del Review Tour di Loki. Il giovane dio dell’inganno di Mackenzi Lee, pubblicato in Italia il 3 marzo e una novità tutta da gustare per chi adora (come la sottoscritta) i personaggi della Marvel, soprattutto il controverso, splendido, dio del Caos, Loki! Sia che lo abbiate conosciuto nella mitologia norrena, sia attraverso l’interpretazione di Tom Hiddleston, questo libro scava nelle origini dell’Asgardiano meno amato su Midgard… almeno nell’Universo Marvel, perché qui da noi lo si Adora!!

Un grazie immenso all’editore per la copia ARC


Titolo Loki. Il giovane dio dell’inganno Titolo originale Loki: Where Mischief Lies Autore MacKenzi Lee Traduzione Francesca Giulia La Rosa Editore Mondadori ~ Oscar Fantastica Anno 2020 Genere Fantasy Formato Cartaceo (20€) ~ Digitale (9,99€) Pagine 396 Acquisto Mondadori

Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l’apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l’unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell’unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell’ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos’è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.

Asgard, durante il banchetto per le celebrazioni di Gullveig, festa durante la quale vengono predetti i pericoli che minacceranno la dimora di Odino e il suo popolo, ciò che il grande re di Asgard nell’Occhio degli Dei è una minaccia indicibile e che mette entrambi i suoi figli in allarme. Cosa può aver visto nello specchio magico di così terribile? E per scoprire la risposta il giovane mago Loki è disposto a tutto, anche entrare di soppiatto nella segretissima stanza dove vengono custoditi i tesori più preziosi e potenti di Asgard. Perché il suo sospetto, e quello di suo fratello Thor, è che sarà lui stesso la più grande minaccia per Asgard nei prossimi dieci anni. Guardare di nuovo nell’Occhio degli Dei è pericoloso, ma grazie all’aiuto di Amora la visione è chiara: uno dei figli di Odino invaderà il loro mondo con un esercito di morti e Loki, così preoccupato di ciò che il Padre degli Dei pensa di lui, ha già la certezza che sarà lui il predestinato. Ora non resta che capire come cambiare il proprio destino.

Amora sembrava preoccuparsi di quello che pensava la sua insegnante molto meno di quanto a Loki importasse delle opinioni di Odino. Avrebbe voluto potersi permettere di ignorarle, non sentirsi come se tutto quello che faceva, giusto o sbagliato, venisse inserito nella colonna corrispondente e registrato per il giorno in cui Odino avrebbe nominato lui oppure Thor erede al trono di Asgard.

Diversi anni dopo, Loki, complice di un grande guai diplomatico nella ricerca di un manufatto rubato, viene spedito sulla Terra (Midgard) per punizione ed è costretto ad aiutare la SHARP Society, agenzia segreta che indaga su strani omicidi in una Londra cupa e fumosa. Ma quella che è iniziata come una semplice punizione, per Loki si trasforma in qualcosa di più, portandolo sulle tracce di un misterioso e magico assassino, tra terrestri curiosi e che sembrano sapere già molto di lui. Tra questi Theo, giovane agente che fa da balia al dio Asgardiano e che lo porterà faccia a faccia con una questione dimenticata da tempo, verso quella visione nefasta apparsa nell’Occhio degli Dei e verso l’incontro con il proprio futuro.

Loki si era sentito di nuovo piccolo e strano, non degno di essere notato da qualcuno che aveva creduto potesse ricordargli se stesso.

Prima ancora dei film Marvel, prima delle vicende che hanno portato all’invasione di Midgard e alla cattura di Loki da parte degli Avengers, il libro di Mackenzi Lee ci racconta di un giovane ragazzino di Asgard, diverso da suo fratello tanto nell’aspetto quanto nel temperamento e nelle abilità, un mago inesperto che non sa come gestire i propri poteri e che, consapevole della sua diversità, fa di tutto per uniformarsi agli altri guerrieri, pur senza mai riuscirci davvero. Loki. Il giovane dio dell’inganno è un romanzo Young Adult, pensato per un gruppo di lettori più giovani e desiderosi (come il suo protagonista) di trovare il proprio ruolo e di capire quali sono le proprie abilità. Eppure, tra una trama ricca di suspence e colpi di scena, legami affettivi non scontati e un nuovo punto di vista sulle vicende e sui personaggi che ormai si conoscono, questa storia è interessantissima da leggere anche se non si rientra nel target per cui è pensata.

Era la sua descrizione? Era quello che era o ciò che sarebbe diventato? Se gli umani conoscevano quelle storie, significava che erano già successe? Sapeva che il tempo era una cosa sfuggente e mutevole. Ma cattivo? Era quello che era destinato a essere? Aveva senso cercare di fare la cosa giusta se il suo futuro era già scritto nei miti, se era l’antagonista delle storie di tutti gli altri?

Tra domande per capire chi sia e se sia in qualche modo possibile cambiare il proprio destino, anche quando questo sembra essere già fissato e conosciuto da secoli, Loki appare come un protagonista vittima della sorte ma anche profondamente segnato da un concetto scontato, ma a volte facile da dimenticare e cioè che “C’è sempre una scelta”, finendo per dover decidere se diventare chi vuole essere o se accettare ciò che è stato scritto di lui.

E adesso veniamo all’approfondimento della mia tappa! Come i giorni precedenti, si analizza un aspetto diverso del romanzo e io sono felicissima di presentarvi un confronto tra due versioni diverse di Loki, quella ideata da Mackenzi Lee e l’interpretazione di Tom Hiddleston!

Come già è emerso nelle tappe precedenti e nella mia recensione, ci sono delle differenze tra Loki di Mackenzi Lee e Loki interpretato da Tom Hiddleston, la prima delle quali è di certo l’età. Loki come protagonista del romanzo è, all’inizio, un ragazzo insicuro, desideroso di trovare se stesso e capire come può adattarsi tra i guerrieri di Asgard quando lui non sembra proprio essere portato per quella vita.

È tuttavia un ragazzo disposto veramente a tutto per diventare un perfetto Asgardiano, anche dal punto di vista della conoscenza degli altri popoli che fanno parte dei nove regni. Peccato che i suoi sforzi siano mandati all’aria dal comportamento informale (e a volte un po’ sprovveduto) di Thor, e allora Loki mette in campo un’altra sua qualità, la malizia (mischief in originale), che lo porta a compiere azioni non esattamente corrette (anzi, a volte proprio da villain) ma che nella sua idea dovrebbero farlo sembrare un eroe Asgardiano. Più cresce, più sviluppa l’idea che, se vuole essere lui a vincere, è bene creare da sé il problema da risolvere, così che sappia già come riuscirci. È un aspetto, questo, che viene ripreso anche nei film!

Loki interpretato da Tom Hiddleston (che io adoro alla follia) è infatti disposto alle più grandi azioni (cattive o buone che siano) per dimostrare di essere degno di Asgard e del suo trono, anche se sa che non sarà lui l’erede designato, e anche per mettere un po’ i bastoni tra le ruote a quella star gonfiata di suo fratello. Ma a differenza del giovane Dio che troviamo nel romanzo, questo Loki ha perso, in qualche modo, la sua innocenza e la voglia di combattere quello che, nel romanzo, appare come un destino privo di scelta. Sono due interpretazioni diverse, certo, ma profondamente legate, perché Loki nei film è una continuazione di Loki nel romanzo. Confonde un po’, eh? Mettiamola così: il personaggio creato da Lee spiega e ci racconta come e perché Tom Hiddleston si è ritrovato a interpretare un cattivo che, benché in modi completamente sbagliati, vuole tutto fuorché essere visto come un cattivo. Entrambi, poi, hanno ancora una fragilità emotiva che li porta ad affrontare la stessa domanda: “È possibile cambiare il proprio destino?”. Ma se Mackenzi Lee spinge il suo Loki a provarci, Tom Hiddleston finisce per fargli rispettare tutto ciò che sul Dio del Caos è stato scritto, almeno fino a Ragnarok 😉

[…] he’s a psychopath. And the fascinating thing about playing a psychopath, like when it’s a real life, a category, a inmate in the darkest prison that we have on earth or someone who is a mythological creature who’s been around in human imagination for 2-3,000 years is that what quality of compassion or goodness is still there? That’s the question. The exciting question is, why? Why does any psychopath perform those acts? Why does he wish everyone such ill? And what does he want? And does he even care what he wants? And I think that – and as an actor that’s really exciting thing to delve into. When you’re that dark and you’re so full of destruction and hate and sabotage. Part of that is self-hate and self-sabotage as motivation – it’s an interesting question to ask why.

– Tom Hiddleston

Spero che la mia recensione e l’approfondimento vi siano piaciuti 😊 mi raccomando, però, non perdetevi nessuna delle tappe già uscite e quella di domani!

Federica 💋

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