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Immagine del redattorefedecaglioni

[Review Tour] “Nettlesfield” di Antonella Vitali

Buongiorno e buon venerdì!

La settimana si chiude con un Review Tour dedicato a Nettlesfield, una tra le ultime uscite della Vintage Edizioni! Per l’occasione ci sarà una organizzazione grafica un po’ diversa dal solito.

Grazie alla CE per la copia del romanzo.

Info


Titolo Nettlesfield Autore Antonella Vitali Collana New Vintage Editore Vintage Editore Pubblicazione Maggio 2021 Genere Romance, storico, Regency Formato Cartaceo (16€) Pagine 573 Acquisto Sito editore

Inghilterra, XIX secolo. Esther Branwell ha solo dieci anni quando con la sua famiglia si trasferisce da Weathfield nel Sussex, a Melville House, la splendida dimora della baronessa Melville, nella Contea di Kent. L’avvenire per lei è pieno di promesse, la sua infanzia trascorre serena ma, poco dopo il suo debutto in società, una terribile scoperta rischia di distruggere ogni certezza riguardo alla sua identità e alla sua storia. La chiave del mistero è tra le pareti di Nettlesfield, una casa abbandonata appartenente al defunto dottor Kingsley. Improvvisamente sola, Esther si ritrova ad affrontare la prova più difficile della sua vita, finché un’inattesa mano amica le offre sostegno e conforto, rischiarando le tenebre che avvolgono il suo segreto. Ma la verità si affaccia spietata sul suo cammino. Confusa e spaventata, Esther si chiede se potrà ancora essere felice. Chi è davvero lo sconosciuto che desidera aiutarla? Può veramente fidarsi di lui? Può l’amore estirpare le ortiche dal cuore e far sbocciare una vita nuova e libera dal passato? Un’appassionante storia sul riscatto di una donna, raccontata dalla voce della protagonista che vi condurrà in un emozionante viaggio nel cuore dell’epoca vittoriana alla scoperta dei suoi più affascinanti segreti.

Little talk with…

In occasione di questo tour di recensioni, sono state poste all’autrice diverse domande su tanti piccoli aspetti legati al romanzo, al suo lavoro con la casa editrice e il suo essere una scrittrice. Ecco qual è stata la mia domanda:

Qualche consiglio per aspiranti scrittori?

Lo stesso che do a me stessa: leggere, leggere, leggere.

La recensione

Esther Branwell ha dieci anni quando la sua vita cambia per sempre. Con i genitori e il fratellino Henry lascia infatti la casa in cui è cresciuta per trasferirsi nel Kent, a Melville House, dimora della sorella di sua madre, una zia di cui non ha mai sentito parlare prima ma che, da quel momento in avanti si fa carico dell’istruzione della giovane e del mantenimento della sua famiglia per i successivi otto anni. Ma la zia Melville, come insiste a essere chiamata, è una donna fredda, le cui attenzioni alla piccola sembrano più dovute a una sorta di obbligo che a un vero interesse nei suoi confronti, in una crescente aspettativa sulle sue doti e sui suoi comportamenti che manca del tutto del calore e dell’amore che ci si potrebbe aspettare da una parente tanto prossima.

Avanzai, come mi fu ordinato, ma la sola forza che mi spingeva in avanti era il pensiero di screditare il lavoro della mia dama di compagnia, inculcatrice di sani precetti, che decisi mai avrei infranto, qualunque prova mi avrebbe atteso.

L’infanzia di Esther è quindi un susseguirsi di lezioni per trasformarla nella perfetta lady inglese, un periodo che inizia con la perdita della sua cara Amine, cameriera e dama di compagnia, ma che si fa sereno con il trascorrere degli anni, un periodo in cui si assiste alla sua trasformazione da bambina a donna, a quella di suo fratello Henry e alla nascita della profonda amicizia con i figli dei vicini di zia Melville, Ruben e Cécile Hawkins, purtroppo gravati da condizioni economiche ben più esigue di quelle verso le quali zia Melville vorrebbe indirizzare la sua giovane pupilla. Narrata in prima persona da Esther sotto forma di racconto autobiografico diretto a un anonimo lettore, la storia degli otto anni trascorsi a Melville House occupa quasi tre quarti del romanzo e riporta tutti gli avvenimenti che, in modo diverso, segnano e plasmano il carattere di Esther, compresa la presenza della casa abbandonata accanto al castello di zia Melville, Nettlesfield, dimora del dottor Kingsley, partito per Londra con la famiglia e mai più tornato.

Rimpiangevo di non poter abbracciare quella voce: mi avrebbe condotta nella mia casa, avrei seguito quel filo di vento per sentire ancora l’odore dei campi di grano e di luppolo, per afferrare con i cinque sensi il ruggito delle spumeggianti onde morenti che si squarciavano sulle bianche scogliere di Beachy Head, brezze salate, di cui avevo sete.

Nettlesfield fa da sfondo alle vicende della giovane fino all’anno del debutto, fino a che la casa e il suo misterioso proprietario scomparso non diventano il centro di un segreto che coinvolge proprio Esther e che mette a soqquadro le sue certezze, insieme alla delusione più grande di tutte: l’amore a lungo provato, insieme alle speranze di un matrimonio, si rivela costruito su illusioni e fraintendimenti, una seconda scoperta che porta Esther a chiudere il proprio cuore al mondo. Ma la vita, e il ritorno del dottor Kingsley a Nettlesfield, hanno altri piani per lei. Nettlesfield è un romanzo che ripercorre fedelmente lo stile e il linguaggio delle grandi storie inglesi di metà Ottocento, una narrazione con tratti a metà tra il Gotico (non per la presenza di mostri, ma di rovine e di una protagonista travolta da rivelazioni sconvolgenti sul suo passato) e il Realismo di quegli anni che mi hanno riportato alla mente Jane Eyre e Emma, tra i tanti romanzi, per diversi dettagli e caratteristiche della storia scritta da Antonella Vitali. E proprio Jane Eyre mi è balzata spesso davanti nel leggere queste digressioni sul passato di Esther e su certi personaggi, con la sua fervida immaginazione e la tendenza a vivere su di sé gli eventi con intensità, nella consapevolezza però di dover mitigare entrambi gli aspretti al lume della ragione e dell’educazione.

Com’ero follemente innamorata quando non potevo fare a meno di scrivere il suo nome dappertutto e poi, tentando di nascondere la scritta con uno scarabocchio, riuscivo ancora a ravvisarlo in mezzo a quell’intreccio disordinato di linee!

Come vi dicevo, buona parte del romanzo è incentrata sulla crescita di Esther e il vero plot twist (quello presentato in quarta di copertina) arriva molto in là nel tempo, generando un vago spaesamento tra ciò che ci si aspetta di trovare e ciò che effettivamente si legge nel libro. Nonostante questo, però, Nettlesfield è un’immersione in un romanzo di formazione che non avrebbe sfigurato tra i tomi di Defoe, Brontë e Dickens, degno erede di quel filone letterario di un’epoca tra la Reggenza e il longevo regno di Vittoria.

Unexpected Gift

In questa tappa del Review Tour il regalo che potete scaricare da me è un planner settimanale davvero carino creato apposta per questo evento! Per aprirlo basta cliccare sull’immagine qui sotto.


Il calendario

E per chiudere vi lascio il calendario dedicato all’evento, per scoprire tutte le recensioni e i regali che potete scaricare!

Federica 💋

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