Buongiorno e buon martedì!
La settimana si apre oggi (ieri ero un po’ bloccata post vaccino) parlando di una serie tv incentrata sul calcio moderno e su com’è nato.
Titolo The English Game Ideatori Julian Fellowes, Tony Charles, Oliver Cotton Paese Regno Unito Anno 2020 Genere Storico, sportivo Stagioni 1 Episodi 6 Lingua Inglese
1879, Inghilterra, i giocatori scozzesi Fergus Suter e Jimmy Love vengono ingaggiati dal proprietario della Derwin FC per disputare la finale della FA Cup contro gli Old Etonians, squadra di gentiluomini capitanata da Arthur Kinnaird. La partita, storica di per sé in quanto vede per la prima volta una squadra di operai giungere in finale, appare sin dall’inizio diversa da tutte quelle disputate in precedenza; l’approccio tattico innovativo degli scozzesi, con un gioco fluido basato su movimenti e ruoli precisi, mette infatti in crisi i campioni storici. Giunti a un tristissimo pareggio finale, solo i supplementari possono decretare il vincitore. Ma, non avendoli accordati in precedenza, il consiglio di amministrazione della lega (rappresentato proprio dai giocatori dell’Old Etonians) decide che la finale dovrà essere rigiocata la settimana successiva, incurante delle difficoltà economiche che questa decisione comporta per i giocatori del Derwin.
Tra risvolti sociali e umani, The English Game è una miniserie di sei episodi che copre circa un anno di arco narrativo. L’avvio è appunto la finale della FA Cup del 1879 e termina con quella del 1880 (non vi svelo chi la gioca e chi vince!), mentre analizza non solo come cambia il concetto di calcio amatoriale e dell’organizzazione della sua lega, ma soprattutto anche le vicende umane e socioculturali che hanno determinato il mutamento per cui, oggi, il calcio si gioca come tutti conosciamo, invece di essere una strana versione del rugby. A fare da fuochi, cioè quei due punti di vista attraverso i quali raccontare la storia, sono i personaggi di Fergus Suter e Arthur Kinnaird, antagonisti sul campo ma entrambi innamorati del calcio e del valore che esso ha per le persone, al di là dei pregiudizi socioculturali che contrappongono le loro classi sociali. Il lavoro di crescita e affermazione identitaria di questi due uomini si intreccia a doppio filo con la rivoluzione sportiva.
Interpretati rispettivamente da Kevin Guthrie e Edward Holcroft, riescono a creare empatia con lo spettatore, anche quando entrambi compiono scelte discutibili, e sarebbe stato interessante vedere come il loro rapporto sia reciproco sia con lo sport abbia determinato la nascita del calcio moderno per un periodo un po’ più lungo. La “pecca”, infatti, è la durata della serie, secondo me troppo corta per raccontare al meglio come quella finale di coppa del 1879 abbia cambiato le sorti dello sport più conosciuto e seguito al mondo.
Avevo in lista la serie sin dalla sua uscita, ma ammetto di averla guardata con più curiosità da quando è uscita la notizia della super lega formata dalle squadre europee un paio di settimane fa. È stata l’occasione giusta per recuperarla!
Voi l’avete vista? Impressioni? Fatemi sapere! Federica 💋
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