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Un giorno come tanti


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All’inizio credevo fosse il solito thriller americano, con un evaso che prende in ostaggio madre e figlio pur di non farsi catturare, uno di quei film dello stesso genere che, visto il primo, sai già quali cliché toccheranno e come andranno a finire… E invece no, perché questa pellicola di Jason Reitman segue alla perfezione lo stile di quelle che l’hanno preceduta.

Come in Thank you for smoking e in Juno, la trama superficiale di Un giorno come tanti è fuorviante per quanto riguarda la piega che prende l’intera storia ed è così che, con lo scorrere dei minuti, si passa dal considerarlo (erroneamente) un thriller a capire che in realtà è un film sì drammatico, ma non uno di quelli che ti mandano in paranoia. Nonostante un quasi finale amaro, l’epilogo è agrodolce e ti lascia negli occhi e nel cuore una sensazione positiva, come se anche di fronte a un ineluttabile condanna la vita possa ancora riservare delle belle sorprese. Ti ricorda che c’è del buono anche in chi, di buono, sembra non avere nulla e che spesso ad essere “cattive” sono le persone che, a causa delle loro circostanze, dovrebbero dimostrare più umanità.

Se una sera non avete nulla da fare e non vi va nemmeno di uscire, ricordatevi di questo film e vedrete che passerete comunque una bella serata!

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